Gli attacchi al governatore popolare
Valencia inondata, almeno 158 morti per l’alluvione, politica sotto attacco: allarme tardivo e Unità di Emergenza smantellata
Appena dopo quattro mesi dall'insediamento, Mazón ha eliminato l'ente di risposta e soccorso rapido in caso di catastrofi. E l'allerta sui cellulari dei cittadini è arrivata quando la zona era già stata travolta dall'acqua
Cronaca - di Redazione Web
Alla conta dei morti si accompagna la polemica sull’allarme, secondo molti considerato tardivo, sull’alluvione che ha travolto il Sud-Est della Spagna. Sono almeno 158 le vittime – 92 delle quali nella comunità autonoma di Valencia, altre due in Castiglia-La Mancia. 115mila persone senza elettricità, 120mila senza linea telefonica, migliaia di sfollati e decine di dispersi, intere aree ancora allagate, strade interrotte o bloccate, sospesi i trasporti tra Valencia e Barcellona. E il bilancio potrebbe aggravarsi: già a queste condizioni, si tratta del peggior disastro degli ultimi vent’anni.
Oltre 1.100 soldati sono stati mobilitati per fornire assistenza. Il ministero della Difesa ha messo a disposizione delle strutture che potranno servire come obitori. Le immagini dell’alluvione hanno fatto il giro del mondo. Acqua straripata da fiumi e torrenti, interi campi e strade in città allagati, auto trascinate dal fango, altre sommerse completamente o quasi per intero, i trasporti, persone che hanno provato a ripararsi sui tetti delle case o sui camion in attesa dei soccorsi, altre sono rimaste sul posto di lavoro o hanno cercato rifugio nei centri commerciali.
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— AEMET (@AEMET_Esp) October 29, 2024
Gli attacchi alla politica per la gestione dell’emergenza
La polemica politica è esplosa a proposito della gestione dell’emergenza da parte del presidente della regione di Valencia, il popolare Carlos Mazón. Chi lo accusa, lo accusa di aver sottovalutato la portata dell’alluvione, del ritardo dell’amministrazione nel comunicare per tempo alla popolazione cosa fare per mettersi in salvo. Il primo messaggio aveva parlato di rischio meteorologico estremo con “fenomeni non abituali di intensità eccezionale e un rischio molto alto per la popolazione”. In quel momento il governatore era a una iniziativa di promozione turistica.
Il primo allarme rosso è stato lanciato ieri alle 7 da parte dell’autorità meteo nazionale (Aemet). Soltanto undici ore dopo, alle 20:03, è arrivato sui cellulari – il sistema di chiama Es-Alert – dei residenti l’invito urgente della Protezione Civile a non spostarsi in tutta la provincia. A quel punto la zona era già stata travolta dall’inondazione. Soltanto alle 16:00 di martedì pomeriggio ha convocato una riunione dell’ente preposto a gestire gli interventi di emergenza. Il governatore è attaccato da più parti innanzitutto per la sua decisione, presa appena quattro mesi dopo l’insediamento, di eliminare l’Unità di Emergenza Valenziana, un organo di risposta e soccorso rapido in caso di catastrofi.
La prima reazione di Mazón è stata invitare, tramite i suoi canali social, i cittadini alla prudenza sulle strade. Aveva aggiunto che i temporali sarebbero calati di intensità nel pomeriggio, la pioggia invece ha continuato a scendere abbondantissima. La catena dell’emergenza è stata graduale ma rapida: alle 11:50 l’Università di Valencia mandava un messaggio ai suoi dipendenti invitandoli a restare a casa per precazione, alle 12:00 venivano segnalate le esondazioni a Barxeta e Ribera Alta di fiumi come il Magro e Jucar, alle 16:00 i centralini del 112 sono stati travolti dal panico e dalle richieste di aiuto. Il servizio ha rischiato di collassare sotto il grande numero di richieste ma non si è mai interrotto.
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Il disastro di Dana e le misure del governo spagnolo
A provocare le piogge torrenziali è stato Dana, fenomeno meteorologico caratterizzato da forti piogge e venti che si è abbattuto sulla Spagna nelle ultime 48 ore. Consiste in un accumulo persistente di aria fredda che forma una depressione e che va a scontrarsi con una massa di aria calda. È lo stesso fenomeno che nelle scorse settimane aveva colpito il Nord Italia causando gravi danni e disagi specie in Emilia Romagna. È caduta “praticamente la stessa quantità di pioggia che si vedrebbe in un anno intero” ha dichiarato l’agenzia meteorologica statale spagnola.
Il governo centrale spagnolo ha attivato un gabinetto di crisi e proclamato tre giorni di lutto nazionale. Attualmente non è in grado di “fornire dati ufficiali sui dispersi” e questo dettaglio “dimostra la tremenda grandezza di questa tragedia”, ha spiegato il ministro per le Politiche Territoriali, Ángel Víctor Torres”. Oggi i temporali dovrebbero perdere di intensità ma è ancora allerta gialla nella Comunità Valenciana, in Castiglia-La Mancia, Andalusia, Estremadura, Catalogna e Ceuta. Le operazioni di soccorso proseguono nel sud e nell’est del Paese. La Comunità di Valencia ha attivato un numero telefonico per segnalare familiari di cui non si hanno notizie (900365112).