Il disastro in Spagna
Alluvioni a Valencia, i morti sono oltre 200: un video “incastra” il governatore sui ritardi nell’allarme
Un bilancio provvisorio che ha superato le duecento vittime e destinato probabilmente a salire, con un numero ancora imprecisato di dispersi e migliaia di famiglie che hanno perso tutto, a partire dalla propria abitazione.
Sono gli effetti delle alluvioni che tra martedì 29 e mercoledì 30 ottobre hanno devastato la Spagna ed in particolare la Comunità Valenciana, la regione autonoma dove si trova Valencia.
I danni e i morti in Spagna
È qui infatti che vi sono stati la larghissima parte dei morti e dei danni provocati da Dana, acronimo di “Depresión Aislada en Niveles Altos“, cioè depressione isolata ad alta quota: un bilancio ancora impossibile da stilare, anche i soccorsi infatti stanno procedendo a rilento perché molte località sono isolate a causa di strade invase o distrutte dall’acqua, oltre ad essere bloccate da “cataste” di auto trascinate dal fango.
Isolamento che in alcune aree della Comunità Valenciana riguarda non solo le infrastrutture viarie: rete elettriche e telefoniche sono state a lungo interrotte e in ampie zone non sono ancora state ripristinate, con danni enormi anche alla rete idrica.
I precedenti disastri in Spagna
Il disastro di questi giorni nella regione di Valencia e nelle zone limitrofe, come l’Andalusia, è il peggiore degli ultimi vent’anni e uno dei più gravi degli ultimi decenni. In Spagna è stato paragonato all’alluvione del Vallès, nell’area Barcellona, dove nel settembre del 1962 morì un migliaio di persone, e allo straripamento del fiume Turia, che nell’ottobre del 1957 provocò 87 morti sempre a Valencia.
Ma l’emergenza non è ancora finita. L’Agenzia Meteorologica Statale (Aemet) ha infatti attivato l’allarme rosso per pioggia sulla costa di Huelva e nelle regioni di Arévalo e Condado fino alle 15. Pertanto il 112 della regione di Andalucía ha chiesto la massima cautela a Huelva e di evitare spostamenti. “Estrema cautela con DANA a Huelva. Avviso rosso per osservazione di pioggia sulla costa di Huelva, Andévalo e Condado. Proteggiti. Evita di viaggiare”, ha indicato il servizio di emergenza attraverso il suo profilo su social X.
Le polemiche politiche e le responsabilità
Mentre il Paese è impegnato a spalare il fango e in una macabra conta dei morti, non sono mancate le polemiche politiche. Già mercoledì infatti il governo locale della Comunità Valenciana è stato duramente criticato per i ritardi nell’allerta alla popolazione.
Nel mirino in particolare è finito il presidente della regione di Valencia, l’esponente del Partito popolare di centrodestra Carlos Mazón. In particolare un video girato il 29 ottobre, a poche ore dal disastro, lo inchioderebbe alle sue responsabilità: durante un intervento pubblico Mazón dice che “secondo previsioni il temporale si sta spostando, cosa che fa sperare che intorno alle ore 18 diminuirà la sua intensità in tutto il territorio della comunità” e che “le cose stanno andando avanti fortunatamente senza danni materiali e senza allerta idrologica”.
Mazón borra el tuit en el que el martes afirmaba que el temporal disminuiría de intensidad a las 18.00 horashttps://t.co/cYqURVQaBp pic.twitter.com/2gslLyY2bh
— elDiario.es (@eldiarioes) October 31, 2024
Un video che Mazón avrebbe prima fatto pubblicare sul proprio profilo X intorno alle 13 del 29 ottobre, e poi fatto cancellare dopo la mezzanotte, quando ormai era chiara la portata del disastro provocato dal maltempo a Valencia.