Nuova vittoria in tribunale
La Sea-Watch vince: annullata la multa
Nuova vittoria in tribunale per la nave di soccorso dell’Ong tedesca. I giudici di Ragusa hanno sospeso la multa inflitta alla nave Sea-Watch 5 nel marzo del 2024
Cronaca - di Redazione Web
Nella giornata di ieri si è avuta notizia di una nuova vittoria in tribunale per la nave di soccorso dell’Ong tedesca Sea-Watch. I giudici di Ragusa hanno, infatti, sospeso la multa inflitta alla nave Sea-Watch 5 nel marzo del 2024. Pubblichiamo di seguito il comunicato rilasciato dalla Ong:
“L’obiettivo del decreto Piantedosi è ingorgare i tribunali italiani con il solo obiettivo di fermare le navi in attesa dei ricorsi. Dopo che il 28 marzo il Tribunale di Ragusa aveva sospeso il fermo amministrativo di venti giorni comminato a Sea-Watch 5, in applicazione della cosiddetta legge Piantedosi, arriva una nuova vittoria legale per Sea-Watch. Il Tribunale di Ragusa ha infatti sospeso l’efficacia esecutiva dell’ingiunzione di pagamento che era stata notificata alla Ong stabilendo che le modalità di intervento di Sea-Watch 5 non hanno creato alcuna situazione di pericolo. I giudici hanno inoltre stabilito che non corrisponde al vero l’accusa rivolta a Sea-Watch di avere disatteso indicazioni delle autorità libiche. A confermarlo è anche un report di Frontex che certifica come alle comunicazioni radio effettuate da Sea-Watch 5 le autorità libiche non abbiano mai risposto.
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Per quanto ci rassereni vedere le nostre ragioni confermate dai tribunali, non possiamo fare a meno di denunciare come l’applicazione arbitraria della legge Piantedosi continui a produrre i propri effetti, bloccando le navi nei porti e impedendogli di raggiungere l’area delle operazioni nonostante non ci sia niente da sanzionare. A questo si aggiunge il tentativo, tramite il nuovo decreto Flussi, di bloccare anche i nostri aerei in modo da impedire qualsiasi forma di monitoraggio di quanto avviene nel Mediterraneo. Il governo italiano deve smettere di criminalizzare e ostacolare il soccorso in mare e la documentazione delle violazioni dei diritti umani che avvengono nel Mediterraneo centrale.