Rapporti tesi da mesi, ma la mossa arriva comunque a sorpresa. Martedì sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha licenziato il ministro della Difesa Yoav Gallant, una scelta che arriva a urne ancora aperte negli Stati Uniti grande alleato di Tel Aviv.
Contestualmente ‘Bibi’ ha proposto all’attuale ministro degli Esteri, il “falco” Israel Katz, di prendere il posto di Gallant, e a Gideon Sa’ar, il leader del partito di opposizione Nuova Speranza, contrario ad ogni intesa per una tregua a Gaza contro Hamas, di prendere il posto di Katz.
I rapporti tra Netanyahu e Gallant da tempo si erano incrinati: divergenze nate sulla gestione della guerra nella Striscia di Gaza, in corso da quasi 13 mesi e poi con conflitto allargatosi anche al Libano, ma secondo i media di Tel Aviv altro fronte di scontro era anche alla contestata legge sull’esenzione militare agli ebrei ultraortodossi.
In un comunicato diffuso dall’ufficio del premier si parla di “fiducia tra me e il ministro della Difesa” che “negli ultimi mesi” si è “consumata”. Netanyahu aggiunge che “gravi differenze sono emerse tra me e Gallant a proposito della gestione della campagna militare, e queste divergenze sono state accompagnate da dichiarazioni e azioni che hanno contraddetto sia il governo che le decisioni dell’esecutivo. Ho compiuto sforzi ripetuti per colmare queste divergenze, ma si sono solo allargate”, si legge nel comunicato.
In realtà Netanyahu aveva già provato a licenziare il ministro Gallant a marzo dello scorso anno, quando il titolare della Difesa aveva proposto di sospendere la contestata riforma della giustizia voluta dal primo ministro. Il licenziamento, annunciato ma mai formalizzato, aveva provocato grosse proteste e uno sciopero generale nel Paese, spingendo Netanyahu a fare retromarcia e il governo a sospendere la discussione sulla riforma fino all’estate.
Da parte sua Gallant, appena licenziato da Netanyahu, ha reagito con un post su X: “La sicurezza dello stato di Israele era e resterà sempre la missione della mia vita”, ha scritto l’ormai ex ministro.
L’opposizione da parte sua ha invitato i cittadini a “scendere in piazza”, come scritto su X dal presidente dei Democratici Yair Golan. “Non c’è nulla di più basso in cui questo governo possa sprofondare, un ministro della Difesa viene licenziato alla vigilia di un attacco iraniano”, il commento invece del parlamentare di Unità Nazionale Orit Farkash Hacohen.