La guerra ai naufraghi
Perché il tribunale ha bocciato il decreto migranti, è il governo Meloni che invade il campo della magistratura
E' inspiegabile la pretesa del governo di decidere chi debba andare in un centro di detenzione e chi no. E’ una polemica eversiva.
Editoriali - di Piero Sansonetti
Il Tribunale di Catania non ha confermato il fermo di un migrante che arrivava dall’Egitto. Il tribunale ha ritenuto che il decreto del governo che dichiara l’Egitto paese sicuro non è sufficiente a imporre il trattenimento.
La polemica tra governo e magistratura è al diapason. Anche se dal punto di vista del diritto è difficile capire quale sia la discussione. Che l’autorità politica e amministrativa non abbia il potere di togliere la libertà a una persona è stabilito in modo chiarissimo dalla Costituzione (articolo 13), così come la Costituzione stabilisce che il diritto di asilo è dovuto a chi fugge da un paese dove non esistono gli stessi diritti e libertà che esistono nel nostro (articolo 10). Dunque è inspiegabile la pretesa del governo di decidere chi debba andare in un centro di detenzione e chi no. E’ una polemica eversiva.
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Se bisogna aprire una polemica con la magistratura lo si può fare su un altro terreno. La strage di Roccella. L’ammiraglio Alessandro spiega dettagliatamente perché ci sia la certezza che i naufraghi lasciati alla deriva e alla morte erano nella Sar italiana, ossia nella zona di acque internazionali in cui il soccorso spetta in primis all’Italia. L’Italia doveva intervenire a salvarli. Non lo ha fatto. Beh, non c’è notizia di reato?