L'imprenditore miliardario

Elon Musk, arma in più e “Presidente Ombra”: quanto è stato importante per la vittoria di Trump e quale sarà il suo ruolo

L'imprenditore visionario e miliardario è sceso in campo. 120 milioni di dollari, DOGE, l'intervista di tre ore, il ruolo di X. “L’America è una nazione di costruttori. Presto sarete liberi di costruire”. Un paladino delle destre

Esteri - di Redazione Web

6 Novembre 2024 alle 11:43

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Elon Musk speaks before Republican presidential nominee former President Donald Trump at a campaign rally at Madison Square Garden, Sunday, Oct. 27, 2024, in New York. (AP Photo/Evan Vucci) Associated Press/LaPresse
Elon Musk speaks before Republican presidential nominee former President Donald Trump at a campaign rally at Madison Square Garden, Sunday, Oct. 27, 2024, in New York. (AP Photo/Evan Vucci) Associated Press/LaPresse

È stato tra i primi a esultare sul suo social X: quello che ha comprato, e si chiamava Twitter, e che doveva liberare dalla politica. “Game, set and match”. Linguaggio tennistico per festeggiare la vittoria di Donald Trump che sarà di nuovo presidente degli Stati Uniti. Elon Musk è stato l’endorsement più rilevante a sostegno del tycoon, anzi: non solo un endorsement, una vera e propria arma in più. Ancora da chiarire però quale sarà il suo ruolo dentro o al fianco all’amministrazione di Trump. Si è parlato addirittura di un “Presidente ombra”. Dalla campagna elettorale era venuto fuori un acronimo: DOGE, un mezzo mistero.

A questo giro Musk non è rimasto ai margini, sostanzialmente neutrale rispetto alla politica come in passato. Si è via via impegnato sempre più. 203 milioni di follower su X, si è espresso esplicitamente da tempo, ancora di più dopo il fallito attentato a Trump dello scorso luglio a Butler. Quello che lo avvicinava al candidato repubblicano sono soprattutto questioni legate alle sue aziende: e quindi si tratta di tasse e leggi e regolamenti federali. SpaceX e Tesla, i satelliti Starlink e i missili di nuova generazione, sono soltanto alcuni dei prodotti delle aziende dell’imprenditore visionario al centro della vita americana da anni.

Cosa ha fatto Elon Musk per Trump

Musk ha comunque espresso idee sempre più conservatrici se non reazionarie negli ultimi anni che lo hanno avvicinato al mondo della destra, per esempio è stato ospite di Atreju, la convention di Fratelli d’Italia a Roma. Ha speso decine di milioni di dollari per finanziare la campagna elettorale del Presidente – si parla di circa 120 milioni di dollari – e dei candidati Repubblicani al Congresso. Ad agosto Musk aveva realizzato un’intervista a tutto campo, della durata di tre ore, pubblicata su X, in cui il candidato repubblicano aveva parlato sostanzialmente a ruota libera, senza alcun contraddittorio e interruzione. Il miliardario e imprenditore visionario ha in pratica mobilitato il suo seguito a sostegno di Trump, secondo il Wall Street Journal aveva sfruttato il suo algoritmo per spingere i post a favore del candidato.

 

Aveva inoltre smentito dei dialoghi con Vladimir Putin, Presidente della Russia, nemico degli Stati Uniti e in guerra in Ucraina, che però erano stati confermati in seguito dal Cremlino. Elon Musk si era trasferito qualche tempo fa in Pennsylvania – “Swing State”, tra quelli in bilico, tra l’altro in cui si trova Butler, il luogo del fallito attentato, dove è intervenuto a un altro comizio di Trump – in cui ha programmato la campagna. A dir poco controversa l’organizzazione di una lotteria: un milione di dollari a una persona estratta a sorte tra quelle già registrate per votare in uno degli “Swing Stati” e che avrebbe formato una petizione dell’America PAC a sostegno della libertà di espressione e del diritto di possedere armi. Il giochino è andato avanti fino al giorno del voto.

Cosa farà Elon Musk nell’amministrazione Trump?

Musk ha passato la notte elettorale a Mar-a-Lago, in Florida, presso la residenza di Trump, con l’entourage e con lo stesso candidato repubblicano. A proposito di ideologia non è da sottovalutare l’esposizione progressivamente sempre più a destra dell’imprenditore, che negli ultimi anni si è spesso espresso contro l’immigrazione irregolare, a difesa dello spirito degli Stati Uniti in pericolo, contro la “cultura woke”, per la natalità, con temi allarmistici a proposito della sicurezza. Tutti temi all’ordine del giorno e nei manifesti delle destre in tutto il mondo. “L’America è una nazione di costruttori. Presto sarete liberi di costruire”; ha postato su X.

Con il già citato DOGE, Department of Government Efficiency, ministero dell’efficienza: Trump ne aveva parlato come “segretario al Taglio dei costi”. Musk aveva promesso che avrebbe fatto risparmiare allo Stato duemila miliardi di dollari all’anno: per gli analisti è impossibile. L’imprenditore miliardario ha già dimostrato di saper innovare, portare avanti la tecnologia, tagliando i costi. Forse anche un riferimento al Doge Coin, una criptovaluta schizzata in alto con la vittoria di Trump. Poca o nessuna differenza – nessun imbarazzo per il tycoon – hanno fatto le radicali politiche di tagli che Musk ha intrapreso presso le sue aziende: oltre 14mila addetti di Tesla tagliati nel 2024, oltre un terzo del personale di Twitter all’acquisto. Non è chiaro se diventerà una sorta di consulente privato o se avrà un vero e proprio ruolo nell’amministrazione.

 

6 Novembre 2024

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