San Sebastiano al Vesuvio
Omicidio Santo Romano, i genitori del 17enne arrestato: “Chiediamo scusa, due famiglie distrutte”
"Nostro figlio rifiutava medicinali e visite, era ingestibile". Le scuse della famiglia. "Perdere un figlio è una cosa inaccettabile, inspiegabile"
News - di Redazione Web
Chiedono scusa in due pagine di lettera, scritte in stampatello, il padre e la madre del minorenne, 17 anni, reo confesso dell’omicidio di Santo Romano a San Sebastiano al Vesuvio. “Vi chiediamo scusa, perdono, per ciò che ha fatto nostro figlio – si legge nel testo – per il dolore terribile che vi è stato inflitto, la tragedia che state vivendo perché perdere un figlio è una cosa inaccettabile, inspiegabile, un dolore che vi accompagnerà per tutta la vita. Nostro figlio ha distrutto la vostra famiglia, ma anche la nostra, noi siamo una famiglia umile”.
Il 17enne è stato fermato. È stato scarcerato dal carcere minorile di Nisida, Napoli, lo scorso maggio dopo quattro mesi di detenzione per resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di droga. La famiglia ha raccontato come in passato il ragazzo abbia commesso atti di violenza anche in casa, anche verso i familiari. Avrebbe puntato un coltello sulla madre, secondo quanto detto dal padre in un’intervista al TG1.
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I genitori del ragazzo hanno parlato anche dei problemi psichiatrici del ragazzo, già anticipati dall’avvocato Luca Raviele. “Siamo una famiglia normale come tante – hanno scritto i genitori del ragazzo – mio figlio è sempre stato curato e seguito, da piccolo dalla neuropsichiatra infantile, due anni fa diventò ingestibile e subito presi provvedimenti con i servizi sociali. Rifiutava medicinali e visite. Noi siamo una famiglia sconvolta e distrutta insieme alla vostra, chiediamo perdono da parte di nostro figlio”.
Il 17enne sottoposto a fermo dovrà rispondere di omicidio aggravato da futili motivi. Già nelle ore subito successive all’omicidio erano comparse sui social delle foto del ragazzo con amici mentre si atteggiavano in pose da gang. Nelle ultime ore sono emersi scatti con Francesco Pio Valda, il giovane sotto processo per l’assassinio di Francesco Pio Maimone, ucciso a 18 anni nel marzo del 2023 a Mergellina. Particolare sconcertante: anche in quel caso la lite era cominciata per una scarpa sporcata.
L’indagato pur avendo confessato si difende dicendo di aver reagito a un’aggressione. Ancora non è stata ritrovata l’arma del delitto. In un primo interrogatorio aveva detto di averla comperata dagli zingari. I colpi sarebbero stati esplosi da una Smart, il 17enne non ha svelato il nome dell’amico in auto con lui al momento dell’omicidio. La dinamica dell’omicidio resta da chiarire in ogni particolare.