The Donald trionfa nel voto popolare

Cosa cambia con Trump presidente: così The Donald ha battuto Harris anche nel voto popolare

Per il tycoon 71.796.298 voti contro i 66.907.146 di Harris. Repubblicani maggioranza al Senato. La campagna di Kamala incolpa Biden: “Ha una grossa responsabilità nella sconfi tta”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

7 Novembre 2024 alle 16:30

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AP Photo/Julia Demaree Nikhinson – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Julia Demaree Nikhinson – Associated Press/LaPresse

Addio “sogno americano”. Adesso inizia l’ “età dell’oro”. L’età del Trump 2.0. Donald Trump si riprende l’America. «Abbiamo fatto la storia», sul palco di West Palm Beach il tycoon ha dichiarato la vittoria e ha promesso di portare una nuova «età dell’oro» negli Stati Uniti. Ieri sera la Cnn registrava a favore del candidato repubblicano 291 voti dei grandi elettori (per tornare alla Casa Bianca ne bastavano 270). Le prima parole di Trump sono all’insegna dell’unto dal Signore: «Abbiamo migliaia di amici, voglio ringraziarvi tanto. È stato un movimento inedito, il nostro. Questo è stato il più grande movimento della storia. Aiuteremo il nostro Paese a lenire le ferite. Sistemeremo i confini. Abbiamo superato ostacoli che nessuno pensava avremmo superato».

VOTO POPOLARE: TRUMP BATTE HARRIS

Trump è salito sul palco con la famiglia al completo: ci sono Melania e i figli, anche Ivanka e il marito Jared Kushner. Dal pubblico si alza il coro “Usa! Usa!”. Poi fa uno spot al libro della figlia, che «sta vendendo tanto nel Paese, è un best seller». «È una vittoria magnifica, renderemo di nuovo grande l’America», «una vittoria politica mai vista» negli Stati Uniti. Poi Trump ringrazia «la mia meravigliosa famiglia». «Vincere il voto popolare è bello. Abbiamo vinto il Senato. Abbiamo scritto la storia. Ringrazio la mia bella moglie Melania, lavora duramente per aiutare le persone». Poi chiama Vance sul palco, elogia apertamente Elon Muskè nata una stella, è un super-genio, noi dobbiamo tutelare i nostri geni»). J.D. Vance ha preso la parola e detto che questa «è stata la più grande rimonta della storia americana». Trump si dice molto contento di aver vinto anche il voto popolare, non solo il Collegio elettorale. Nel 2016 Hillary Clinton lo superò di 3 milioni di voti. La sua è una vittoria totale. Nel voto dei grandi elettori. In quello popolare: 71.796.298 (50,9%) contro i 66.907.146 (47,4%) andati alla sfidante democratica.

VOLA IL TITOLO DI TESLA

The Donald porta i Repubblicani a conquistare il Senato (52 a 42) e a diventare, a spoglio non ancora concluso, maggioranza relativa al Congresso (204 a 182). Gongola il “Doge”, il “super-genio” incensato da Trump: Elon Musk. Un “genio” che sa fare bene i conti. Elon Musk ha donato 119 milioni di dollari per sostenere la campagna elettorale di Donald Trump ma la sua scommessa è stata subito ben ripagata dalla vittoria del tycoon, facendo schizzare il titolo di Tesla a Wall Street (+13%) con un guadagno di 13 miliardi di dollari, pari ad un ritorno dell’11.000% del suo contributo. Lo scrive la Cnn. Musk ha pubblicato su X un fotomontaggio in cui lo si vede nello Studio ovale con in mano un lavandino. Sul post c’è scritto: “Let that sink in”, un gioco di parole per dire “fatevene una ragione”. La foto di Musk è quella scattata nel 2022, quando annunciò l’acquisizione di Twitter entrando nella sede a San Francisco con un lavandino tra le mani e pubblicata con la stessa frase.

QUANTO HA GUADAGNATO AMAZON CON L’ELEZIONE DI TRUMP

Tutti o quasi salgono sul carro del vincitore. “Congratulazioni vivissime al nostro ex 45esimo e ora 47esimo Presidente, per uno straordinario ritorno politico e una vittoria decisiva. Nessuna nazione ha opportunità più grandi. Gli auguriamo successo nel guidare e unire l’America che tutti amiamo”. Lo scrive su X Jeff Bezos, fondatore e presidente di Amazon, e proprietario del Washington Post. Bezos nei giorni scorsi ha difeso la sua decisione di negare al Post il sostegno a Kamala Harris, affermando che ciò creava una «percezione di faziosità». La decisione ha scatenato la reazione di molti giornalisti e lettori, provocando le dimissioni di circa un terzo del comitato editoriale del giornale e la cancellazione dell’abbonamento da parte di 250mila lettori. Questa mattina le azioni di Amazon hanno guadagnato quasi il 3%.

LE REAZIONI DEI GIORNALI ALL’ELEZIONE DI TRUMP

“L’America ingaggia un uomo forte”: è il titolo di una analisi del New York Times sulla vittoria di Trump. “Questa è stata una conquista della nazione non con la forza ma con un permesso firmato. Ora l’America è sul precipizio di uno stile autoritario di governance mai visto prima nella sua storia di 248 anni”, scrive l’autorevole quotidiano liberal. “Dopo aver sconfitto la vicepresidente Kamala Harris, che sarebbe diventata la prima presidente donna degli Stati Uniti, Trump porterà i suoi primati storici nella Casa Bianca: l’unico presidente condannato per dozzine di crimini, accusato di dozzine di altri crimini e due volte messo in stato di accusa”, prosegue il Nyt. “A differenza del 2016, quando ha segnato una vittoria elettorale a sorpresa ma ha perso il voto popolare, Trump andrà a Washington in grado di rivendicare un ampio mandato”, sottolinea il giornale. “Stavolta hanno scelto con piena cognizione di causa. Nel 2016, quando gli affidarono la Casa Bianca per la prima volta, gli elettori americani ignoravano a cosa assomigliasse una presidenza di Donald Trump, e tentarono un salto nel buio. Nel 2024, la situazione è diversa: non soltanto gli elettori repubblicani, conoscono perfettamente il loro candidato, fin nei suoi comportamenti meno gloriosi, ma lui è ancora più radicale di 8 anni fa”. “L’elettorato di Trump sa dove li porterà questo presidente, e lo rivogliono”: così, in prima pagina di Le Monde, comincia l’editoriale sul risultato della corsa alla Casa Bianca, dal titolo “La fine di un mondo americano”. Festeggia Trump, va all’incasso Musk. Intanto, nel campo degli sconfitti, iniziano a volare gli stracci. «Biden ha una grossa responsabilità nella sconfitta» di Kamala Harris. Lo ha detto una fonte della campagna della vicepresidente alla Cnn. Un tristissimo finale. E non è che l’inizio.

7 Novembre 2024

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