È di Gino Panaiia, stando alle prime verifiche, il corpo recuperato nella tarda mattinata di giovedì 7 ottobre dai vigili del fuoco e carabinieri della stazione di Binasco nelle acque del Naviglio, nei pressi del confine tra i comuni di Casarile, nel Milanese, e Rognano.
Una zona non lontana da dove si erano concentrate in questi giorni le ricerche di Panaiia, scomparso nella notte di Halloween il 31 ottobre scorso.
L’identificazione del 25enne non è stata semplice, dato che il corpo è stato in acqua diversi giorni: il medico legale ha “associato” il cadavere a Panaiia anche per via di alcuni tatuaggi riscontrati sul corpo, anche se solo nelle prossime ore si potrà avere certezza dell’identità, in attesa dell’autopsia che dovrebbe essere disposta dall’autorità giudiziaria. Autopsia che servirà anche ad escludere, o accertare, l’eventuale presenza di lesioni compatibili con un atto doloso.
Di Gino Panaiia si erano perse le tracce la notte di Halloween nei dintorni di una cascina alle porte di Zibido San Giacomo, piccolo centro di 6mila abitanti della città metropolitana di Milano: nella stessa zona i carabinieri avevano rinvenuto 20 chili di eroina in un borsone e un cellophane con altri 1.100 grammi.
In quella notte tra giovedì e venerdì Panaiia aveva trascorso la serata con degli amici in un locale a Zibido San Giacomo, era anche stato ripreso dalle telecamere del locale per l’ultima volta in piena notte mentre si allontanava sul suo scooter, un Piaggio Liberty 125. Mezzo che era poi stato ritrovato ai margini di un campo con il frontalino quasi divelto, ma senza nessun altro segno di incidente.
Nel corso delle ricerche il suo casco era stato rinvenuto a poche decine di metri di distanza, mentre il giubbotto e una singola scarpa a circa mezzo chilometro, lungo la strada che porta all’ingresso della cascina Casiglio. Poi era stato trovato anche portafogli del 25enne, ma non lo smartphone.
Soltanto mercoledì sera era stata comunicata la sospensione delle ricerche da parte dei vigili del fuoco, in accordo con la Prefettura, visto che dopo giorni di sopralluoghi anche con droni e cani molecolari non erano state trovate tracce o indizi utili a indicare ulteriori luoghi dove cercarlo, o per circoscrivere l’area delle ricerche.