Uno degli incarichi più delicati della prossima amministrazione statunitense di Donald Trump, quel “chief of staff” della Casa Bianca, l’equivalente italiano di un “capo di gabinetto”, che durante la prima presidenza il tycoon cambiò la bellezza di quattro volte in 4 anni, va a Susie Wiles.
Una scelta che non sorprende gli “addetti ai lavori”. Co-presidente della campagna di Trump e considerata da molti la vera regista della sua vittoria schiacciante contro la vicepresidente uscente Kamala Harris, la 67enne Susan Summerall Wiles sarà la prima donna a ricoprire il ruolo di capo di gabinetto della Casa Bianca, ovvero il più importante membro dell’ufficio esecutivo del presidente americano.
La sua importanza era apparsa evidente al grande pubblico quando nella notte del 5 novembre, nel discorso di “auto-proclamazione” di Trump davanti al suo pubblico al Convention Center di Palm Beach, le ha passato il microfono per poter parlare alla folla in festa. Lei, schiva, ha rifiutato invitando al posto suo il co-manager Chris LaCivita. Per questo Trump, che ha lasciato parlare sul palco solamente il suo futuro vicepresidente JD Vance e l’istrionico imprenditore e capo della UFC Dana White, l’ha poi definita “Ice Baby”, una che “preferisce restare dietro, le piace stare nello sfondo”.
Ma che il suo sia stato un ruolo chiave è emerso in sole 48 ore, il tempo necessario a Trump per ufficializzare la sua prima nomina nella futura squadra di governo.
“Susie Wiles mi ha aiutato a ottenere una delle più grandi vittorie politiche nella storia americana ed è stata parte integrante delle mie campagne elettorali sia nel 2016, sia nel 2020”, ha scritto Trump in una nota. “Susie è tenace, innovativa, intelligente, rispettata e ammirata da tutti”, ha proseguito Trump, sottolineando che “Susie continuerà a lavorare senza sosta per ‘Make America Great Again’”. Insomma, ha detto Trump, “non ho dubbi che renderà orgoglioso il nostro Paese”.
Una carriera che politicamente l’ha vista sempre sul fronte Repubblicano: già nel 2016 lavorò alla campagna elettorale di Trump, oltre a quella del senatore della Florida Rick Scott nel 2010. Poi nel 2018 dopo aiuta Ron DeSantis, poi sfidante di Trump alle primarie repubblicane, a diventare governatore della Florida, periodo che però la stessa Wiles ha poi definito “il più grande errore” della carriera. DeSantis la mandò via e Trump fu ben felice di raccoglierla nel suo team, fino alla vittoria del 5 novembre.