La Ocean Viking l’altra notte ha compiuto tre salvataggi in acque internazionali. Due in Sar maltese e uno in Sar libica.
Qui vedete le foto scattate durante alcuni di questi salvataggi. Il primo salvataggio è stato il più grosso. C’era una barca di legno, a due piani, alla deriva e stracarica. 140 persone tra le quali quattro bambini. Molti stremati, alcuni con delle ustioni. Sono stati portati in salvo, e poco dopo questo salvataggio la Ocean Viking ha incontrato in acque maltesi un gommone sgonfio che stava per affondare. C’erano 38 persone, e anche loro sono state salvate. L’ultimo salvataggio, sulla via del ritorno verso la Sicilia, ha riguardato un’imbarcazione piccola con sette persone a bordo. Facendo la somma, la Ocean Viking, che è una nave della Ong Sos Mediterranée, ha salvato la vita a 185 persone.
Ormai siamo abituati a questi numeri. Quasi non ci facciamo caso. Ma sono cifre altissime. 185 persone vuol dire una persona vivente, più un’altra persona vivente, più un’altra, un’altra, un’altra fino ad arrivare a 185, che oggi sono vive e non sono morte. Se non fosse intervenuta l’Ocean Viking, probabilmente, queste 185 persone sarebbero in fondo al Mediterraneo. È un fatto eccezionale. Anche se i giornali non ne parleranno. I giornali parleranno forse della Libra. Che però non si sa dove sia finita. Doveva arrivare ieri mattina in Albania ma non si è vista. Ha a bordo otto naufraghi che se le cose vanno come spera Piantedosi saranno rinchiusi nel campo di concentramento albanese. In modo illegale.
Capite bene qual è l’utilità di una nave delle Ong e qual è l’inutilità di una nave di Piantedosi. Non sarebbe logico che Piantedosi donasse la Libra a Sos Mediterranée?