Napoli
Arcangelo Correra, la madre del 19enne fermato Renato Caiafa: “Ho portato mio figlio in cella, girano troppe armi”
Era madre di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto durante una rapina e moglie di Ciro, il marito ucciso a circa un mese dal figlio in un agguato in casa. "Lo Stato deve intervenire, dare un futuro ai nostri figli"
Cronaca - di Redazione Web
A portare Renato Benedetto Caiafa in carcere è stata la madre, Anna Elia, dopo l’omicidio di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso da un colpo di pistola esploso su via dei Tribunali nel Centro Storico di Napoli. “Nessuno meglio di me sa cosa sta provando Antonella, la madre di Arcangelo Correra. Vorrei abbracciarla e piangere insieme a lei. L’incubo di sabato mattina, l’ho già provato sulla mia pelle. Ed è anche per il dolore che accomuna me e Antonella, che chiedo allo Stato di fare qualcosa per i figli di Napoli: qui girano troppe armi, sono in tanti a vivere con la pistola addosso”.
La donna ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero. È la madre del 19enne finito in cella nel corso delle indagini sulla tragica morte consumata all’alba di sabato 9 novembre. Era la madre anche di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto nell’ottobre del 2020 durante un tentativo di rapina sempre nel centro di Napoli. Era la moglie di Ciro Caiafa, il marito ucciso a circa un mese dal figlio nell’inverno del 2020 in un agguato in casa.
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Gli inquirenti hanno deciso il fermo per i reati di porto d’arma illegale e per ricettazione. Caiafa è indagato per omicidio colposo. Ha raccontato che il colpo sarebbe partito per sbaglio mentre maneggiavano la pistola. Correra, suo cugino, è morto dopo ore di agonia sabato mattina all’Ospedale Vecchio Pellegrini. “È un bravo ragazzo. Ha compiuto da poco 19 anni, si arrangia a fare l’aiutante pizzaiolo. Cinque anni fa ha perso suo fratello Luigi e il padre in pochi mesi: lascio a lei immaginare che cosa si porta dentro mio figlio”, ha detto la madre.
“So solo quello che mi ha raccontato lui. Ho le sue parole che mi rimbombano in testa. Mi ha detto: ‘Mamma vai da Antonella (che è la mamma di Arcangelo) e diglielo che è stato un errore, che non volevo, che non so perché è partito quel colpo’. Mi ha anche raccontato la scena dello sparo: mi ha detto che si stavano passando tra le mani la pistola quando è partito un colpo che ha raggiunto alla fronte Arcangelo. Arcangelo ha parlato per qualche secondo. Ha detto agli amici di non preoccuparsi ‘che non era successo niente’, fino a quando poi ha perso conoscenza. Lo hanno portato in sella allo scooter in ospedale”.
Caiafa ha raccontato di aver trovato la pistola a terra, sotto un’automobile. La Beretta calibro 9×21 è stata ritrovata dalla polizia. La madre ha detto di escludere che la pistola fosse del figlio, “chi possiede un’arma ha soldi, perché le pistole costano, e mio figlio non ne aveva di soldi”. La donna ha lanciato un appello alle istituzioni, “di intervenire tra i vicoli di Napoli, di garantire un futuro ai nostri figli. Per me lo Stato è processi, forze dell’ordine, provvedimenti restrittivi. E ho sempre perso con lo Stato, anche quando scoppiò il caso della rimozione del Murale dedicato a mio figlio: lo hanno tolto, lo Stato ha vinto, ma io vedo ancora tanti ragazzi armati in giro”.