Il ricordo dell'anarchico
Lello Valitutti ricorda Licia Pinelli: “Ciao amica mia, mi hai fatto crescere”
Licia è potuta morire serena, perché messa dalla vita in una situazione molto difficile, ha fatto molto bene tutto quanto doveva. Il potere le ha negato di conoscere la verità sulla morte di Pino, ma lei, nel suo cuore la conosceva
Politica - di Redazione Web
Lello Valitutti nel dicembre del 1969 aveva 22 anni. Era anarchico. Amico di Pinelli. Lo portarono in questura per interrogarlo. Ha passato ore seduto davanti alla porta della stanza nella quale hanno interrogato Pinelli e poi l’hanno gettato dalla finestra. Lello è ancora anarchico. Indomito.
Oggi è morta Licia Rognini, la vedova di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico, che la notte fra il 15 e il 16 dicembre del 1969 è stato gettato da una finestra della questura di Milano, ucciso perché era un anarchico, un bravo compagno. Licia è rimasta sola con due bambine, Claudia e Silvia e con il difficile compito di difendere la memoria di Pino, subito infangata dal sospetto che fosse coinvolto nella strage di Piazza Fontana. Da quella tragica notte sono passati 55 anni: Claudia e Silvia sono due splendide persone e nessuno più pensa che Pino fosse in alcun modo coinvolto nella strage, che ormai è chiaro sia stata una strage fascista.
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Licia è potuta morire serena, perché messa dalla vita in una situazione molto difficile, ha fatto molto bene tutto quanto doveva. Il potere le ha negato di conoscere la verità sulla morte di Pino, ma lei, nel suo cuore la conosceva. Per me Licia era una amica preziosa, una amica vera che ti diceva sempre la verità e che ti aiutava a crescere, a migliorare. Nel corso degli ultimi 25 anni mi sono sentito spesso con Licia ed ho scoperto che dietro un’apparenza severa e austera c’era una umanità ricca e profonda: con me ha avuto grande pazienza e comprensione e in momenti difficili mi ha sempre aiutato e spronato. Con l’avanzare dell’età – ci siamo sentiti pochi giorni fa -, ha sempre mantenuto una perfetta lucidità, non ha mai detto una parola sbagliata.
La sua morte mi ha colto impreparato, ho avuto un momento di grande sconforto, ma mi sono ripreso e vergognato pensando a Licia, al suo coraggio e alla sua grande dignità. Persone come Licia, il loro esempio e il loro ricordo ti fanno la forza per continuare a lottare, per continuare a credere che un mondo migliore sia possibile. Licia cara, grazie di tutto, riposa in pace, ti porteremo sempre nei nostri cuori e ci aiuterai sempre nelle nostre lotte.
Che la terra ti sia lieve, amata Licia