Le dichiarazioni del miliardario

Elon Musk propone un colpo di Stato in Italia, e Salvini gli da ragione…

Perché qui una cosa va chiarita: stavolta non c’è nessuno scontro tra magistratura e politica. Vediamo se Giorgia Meloni capirà che il capitolo Albania va chiuso e che Salvini va messo a tacere.

Politica - di Piero Sansonetti

13 Novembre 2024 alle 16:30

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Photo Guido Calamosca / LaPresse
Photo Guido Calamosca / LaPresse

Elon Musk ha proposto al governo italiano di cacciare i magistrati che ostacolano il lavoro del governo. Si riferiva a quelli che non hanno convalidato l’arresto di alcuni migranti predisposto dall’autorità politica. Stiamo parlando della deportazione in Albania. Musk ha detto che questi magistrati vanno mandati via. In sostanza ha proposto un colpo di mano del potere esecutivo, contrario non solo alla Costituzione ma anche alla legge.

Se il governo destituisse dei magistrati perché questi magistrati impediscono al governo di arrestare illegalmente delle persone sarebbe inevitabile parlare di colpo di Stato. Non in senso metaforico o polemico: proprio in termini di cronaca. In qualunque paese del mondo, dove esiste la distinzione tra i poteri, se un potere invade un altro potere e lo sostituisce appropriandosi della sue funzioni, compie un atto sovversivo. Capite bene qual è l’idea di Musk. Lui immagina che tocchi al governo decidere quali naufraghi lasciare liberi e quali arrestare, e ritiene che se un magistrato non si sottomette e non si adegua deve essere esautorato. Musk immagina il giudice (in questo caso parliamo di giudici, non di pm) sia un funzionario del governo.

In Italia le parole di Musk hanno suscitato diverse reazioni indignate o un po’ indignate. Soprattutto da parte delle opposizioni (Pd, Magi, Bonelli) ma anche da qualche esponente della maggioranza, come Maurizio Lupi (che però fa parte di una piccola minoranza della maggioranza). Tutti hanno fatto notare come sia insopportabile l’ingerenza di un uomo vicinissimo al nuovo presidente degli Stati Uniti nella politica italiana. Hanno ragione. Però ho l’impressione che la cosa più grave non sia la dichiarazione di Musk – che se ne intende di satelliti ma credo sia digiuno di cultura politica e giuridica – ma la reazione che c’è stata in Italia. In particolare da parte del vice premier Matteo Salvini, che tutti, forse, considerano una figura folkloristica della quale sorridere, ma che invece riveste la carica di vicepremier e di capo del secondo partito della coalizione di governo.

Salvini ha dato ragione a Musk. Ha detto, testualmente: “L’ennesima decisione dei giudici che impedisce di allontanare i clandestini dal territorio italiano non è uno schiaffo al governo, bensì una scelta che mette in pericolo la sicurezza e il portafogli degli italiani”. E poi ha scritto su Facebook: “Musk ha ragione”. Ci sono diverse cose molto allarmanti, ed eversive, nella dichiarazione di Salvini. La prima è la sua idea su cosa debbano fare i giudici. Lui è convinto che debbano favorire l’allontanamento dei clandestini dall’Italia. Nessuno, probabilmente, gli ha detto che la funzione dei giudici è un’altra. Quella di condannare o assolvere le persone sospettate di avere commesso dei reati  I magistrati vanno oltre le loro funzioni e invadono il campo della politica quando invece di giudicare i colpevoli (raccogliendo le prove e non i sospetti) pretendono di sostituirsi ai politici. Per esempio quando vogliono cambiare il governatore di una regione, o un sindaco, quando vogliono affossare un imprenditore, o quando sostengono che l’acqua calda in prigione è un optional.

Se davvero ora si impegnassero in una campagna contro i clandestini, andrebbero ad invadere il campo della politica e sarebbe giusto fermarli, richiamandoli alle loro funzioni. Chiedergli invece di impegnarsi contro i profughi è una istigazione a commettere dei reati. Ci sono diversi elementi eversivi, nelle parole di Salvini. Ma la sua posizione diventa totalmente eversiva quando dà ragione a Musk e quindi sembra accettare l’idea che il governo possa mandare a casa i magistrati che non si piegano agli ordini della destra. Qui si tratta di un vero e proprio via libera a un colpo di stato.
Sarebbe stato giusto se Giorgia Meloni fosse immediatamente intervenuta. Anche chiedendo le dimissioni al suo vicepresidente, per sostituirlo con una persona più equilibrata e fedele alla Costituzione.

Può darsi che non l’abbia fatto solo perché siamo alla vigilia del voto in Emilia-Romagna e in Umbria, e dunque per non danneggiare le candidate di centrodestra. E che lo farà lunedì prossimo. Sarebbe una cosa giusta, e servirebbe a svelenire il clima. Perché qui una cosa va chiarita: stavolta non c’è nessuno scontro tra magistratura e politica. Ci sono dei magistrati che applicando le leggi, evitano di arrestare delle persone per altro accusate di nessun reato. E dei politici giustizialisti che vorrebbero arrestare e deportare. E che per fare questo stanno spendendo una quantità inaudita di quattrini. Vediamo se Giorgia Meloni capirà che il capitolo Albania va chiuso e che Salvini va messo a tacere.

13 Novembre 2024

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