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Ecco perché Trump sarà la condanna per Israele, l’analisi di Gideon Levy

AP Photo/Alex Brandon, File

AP Photo/Alex Brandon, File

Racconta un giornalista di lungo excursus che, incrociando il senatore del Pci Paolo Bufalini, egli fece ricorso ad una locuzione latina: “Dies nigro signanda lapillo” (letteralmente: “giorno da segnare con una pietruzza nera”, con allusione all’uso dei Romani di segnare i giorni felici con un sassolino bianco e quelli infausti con pietruzza nera), in riferimento alla elezione di Ronald Reagan a presidente degli Stati Uniti d’America, avvenuta nella notte precedente. Era il 4 novembre 1980. Prendiamo in prestito la locuzione, proiettandola al 20 gennaio 2025, quando Donald Trump sarà ufficialmente insediato alla Casa Bianca, e agli accadimenti che ciò determinerà nella martoriata Terrasanta. “Dies nigro” per Israele. O, per meglio dire, per quella parte d’Israele che si oppone alla deriva messianica e bellicista del governo Netanyahu.

Annota Gideon Levy su Haaretz:Le tragedie si susseguono in Israele. La prossima, imminente, avverrà il 20 gennaio, quando Trump presterà giuramento come Presidente. Se il Segretario di Stato, il Segretario alla Difesa, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale e l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele manterranno le loro parole, i prossimi anni saranno un disastro per Israele. Il prossimo periodo determinerà il suo destino di perenne stato di apartheid grazie ai suoi presunti amici, che non sono altro che mercanti di sangue, che approfondiranno la dipendenza di Israele dall’occupazione, dallo spargimento di sangue e dal potere, in modo irrevocabile”.

Ma cosa significa essere davvero “amici d’Israele”? Il giornalista israeliano se lo domanda, e così si risponde: “Non dovrebbero essere etichettati come ‘amici di Israele’, sono l’opposto. Sono i peggiori nemici di Israele. I nuovi responsabili della politica estera degli Stati Uniti sono amici dell’apartheid, dell’occupazione, degli insediamenti e della guerra. Trump è il più moderato di questo gruppo. Potrebbe frenarli in qualche modo. Anche Itamar Ben-Gvir potrebbe contribuire a frenare questo gruppo di pazzi a Washington, se solo superasse la barriera linguistica.
Qualcuno ha già twittato su X che gli Stati Uniti potrebbero imporre sanzioni agli israeliani che non si trasferiscono in un insediamento. Immaginario? Non è così certo, a giudicare dalle posizioni deliranti di queste persone. Le persone che sono state nominate ai vertici della futura diplomazia estera americana sono spaventose”. E continua Levy: “Razzisti e ignoranti, non sanno nulla della realtà mediorientale se non la propaganda dei coloni con cui hanno subito il lavaggio del cervello nelle chiese evangeliche e durante le visite agli insediamenti. La più criminale delle imprese sioniste, quella degli insediamenti, non ha mai avuto dei propagandisti così accaniti. Il leader dei coloni Yossi Dagan sta già giustamente festeggiando la loro nomina davanti a tutte le telecamere”.

Il percorso sembra già tracciato. “Spingeranno Israele verso l’annessione, il trasferimento di popolazione, i crimini di guerra – che non sono crimini ai loro occhi – la pulizia etnica e il genocidio. Smantelleranno gli ultimi cani da guardia globali, svuoteranno di contenuto le istituzioni della comunità internazionale e armeranno Israele ancora di più dei loro predecessori. Metteranno fine alla Corte internazionale di giustizia e con essa ai resti della giustizia globale. La campana potrebbe suonare anche per la Nato e le Nazioni Unite”. Continua Levy: “Il Segretario di Stato designato, Marco Rubio, vede solo vittime israeliane in questa terribile guerra. ‘… da quasi un anno più di 60mila israeliani vivono in hotel e i loro figli vanno a scuola online’, si è lamentato questo propagandista filoisraeliano, che non ha sentito parlare dei due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza e del milione di libanesi che hanno perso tutto ciò che possedevano e si muovono impotenti, terrorizzati. Non hanno un albergo dove dormire e i loro figli non studiano online. Vengono massacrati da Israele”. I super falchi della Casa Bianca contribuiranno al suicidio d’Israele.

Li passa in rassegna uno per uno: “Rubio e i suoi amici non vi diranno nulla di tutto ciò. Rubio difende i diritti umani, ma i palestinesi non rientrano in questa categoria per lui. Non è certo che sappia qualcosa di loro o che ne abbia mai incontrato uno. Il loro destino non lo interessa perché sono tutti terroristi – questo è ciò che gli hanno detto i coloni. Michael Waltz, il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale, ha scritto di recente: ‘Dobbiamo lasciare che l’Idf finisca il lavoro’. E il nuovo ambasciatore in Israele, Mike Huckabee, è un assiduo frequentatore degli insediamenti e un sostenitore incallito dell’annessione. Costui ha considerato il disimpegno da Gaza e da quattro insediamenti in Cisgiordania del 2005 come ‘uno dei più grandi fallimenti di Israele’. Il mandato di questo gruppo plasmerà il futuro in modo quasi irreparabile. La speranza che abbandonino le loro posizioni, come talvolta accade ai politici israeliani, è la nostra ultima speranza, e anch’essa sembra essere priva di fondamento”, conclude Levy. Dies nigro signanda lapillo…