La risposta di Mosca ai missili
Cosa cambia con la modifica della dottrina nucleare di Putin: siamo a rischio di guerra mondiale?
Mosca: approvato il decreto che permette di usare l’atomica contro Paesi che non la dispongono, se sono sostenuti da Stati che la possiedono. Zelensky: “In Ucraina stiamo combattendo una guerra per tutta l’Europa”.
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Missili e dottrine. Un mix devastante. Che rende sempre più immanente il pericolo di una Terza guerra mondiale. Le forze di difesa ucraine hanno colpito per la prima volta il territorio russo con i missili balistici Atacms. «Il bersaglio è stato colpito con successo». Lo ha detto una fonte informata delle forze di difesa al media ucraino Rbc. «L’attacco è stato effettuato contro un obiettivo nella regione di Bryansk, che è stato colpito con successo», ha osservato la fonte.
Anche Mosca conferma che Kiev ha lanciato missili a lungo raggio americani in territorio russo. In una nota il ministero della Difesa ha riferito: “Alle 3.25 il nemico ha colpito un sito nella regione di Bryansk con sei missili balistici. Secondo informazioni confermate, si tratta di missili tattici Atacms di fabbricazione americana”. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che le difese aeree russe hanno abbattuto cinque missili americani Atacms sulla regione di Bryansk, confinante con l’Ucraina. Lo riferisce la Tass. Sono 50mila i soldati che la Russia ha concentrato nella regione di Kursk. La maggior parte dei militari proviene da unità dei marines e delle truppe aviotrasportate. Lo afferma il comandante delle forze di terra delle Forze armate dell’Ucraina il tenente generale Oleksandr Pavlyuk in un’intervista a Ukrinform.
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Il tutto, nel giorno in cui il Presidente russo Vladimir Putin ha approvato il decreto che aggiorna la dottrina nucleare della Russia, secondo quanto riporta la Tass. Il decreto consente alla Russia di usare armi nucleari contro uno stato non nucleare se supportato da potenze nucleari. Il documento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale russa, rappresenta “una misura estrema per proteggere la sovranità nazionale”. Allo stesso tempo, a causa dell’emergere di nuove minacce e rischi militari, “la Russia ha dovuto chiarire i parametri che consentono l’uso di armi nucleari”. In particolare, è stato ampliato l’elenco di Stati e di alleanze militari obiettivi della deterrenza nucleare. Il documento stabilisce anche che l’aggressione da parte di qualsiasi Stato che non dispone di armi nucleari, ma è sostenuto da un Paese dotato di queste armi, sarà considerata un attacco congiunto di questi Paesi alla Russia.
La mossa arriva nel millesimo giorno dell’offensiva russa contro l’Ucraina e dopo che gli Stati Uniti hanno dato a Kiev il permesso di usare missili a lungo raggio per colpire obiettivi militari all’interno della Russia. Secondo il nuovo decreto sulla dottrina nucleare, l’uso di missili occidentali contro la Russia può portare a una risposta atomica? «Sì», ha risposto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in conferenza stampa. Infatti, un aspetto della nuova dottrina nucleare è che consente una rappresaglia nucleare anche a Paesi che non possiedono il nucleare.
Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev ha commentato: «In questo caso sorge il diritto di reagire con armi di distruzione di massa contro Kiev e le principali installazioni della Nato, ovunque si trovino. E questa è già la Terza guerra mondiale». Gli Stati Uniti non sono sorpresi dall’annuncio della Russia e indicano che non risponderanno all’iniziativa di Mosca sulla dottrina nucleare. Lo afferma un funzionario dell’amministrazione Biden, citato dall’agenzia Bloomberg, in merito all’approvazione da parte del Presidente russo Vladimir Putin del decreto. Mosca, infatti, segnalava da tempo l’aggiornamento e gli Usa non vedono il bisogno di rivedere la loro postura o dottrina nucleare. Con i missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti, l’Ucraina ha colpito un arsenale di armi russo. Lo hanno riferito funzionari Usa alla Cnn.
«In questi mille giorni è stato fondamentale ridurre radicalmente la capacità della Russia di finanziare la sua guerra attraverso le vendite di petrolio. Il petrolio è la linfa vitale del regime di Putin; e l’ombra delle petroliere è ciò che lo mantiene in vita. Finché queste petroliere saranno operative, Putin continuerà a uccidere. Sono essenziali sanzioni severe». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, intervenendo in videoconferenza durante una sessione plenaria straordinaria organizzata a 1.000 giorni dall’invasione russa, il 24 febbraio 2022. Zelensky ha ringraziato il Parlamento europeo «per aver assicurato che neanche uno dei 1.000 giorni di questa terribile guerra diventasse un giorno di tradimento dei nostri valori europei condivisi; abbiamo dimostrato che questi valori non sono solo parole, non sono qualcosa di astratto. I valori europei e lo stile di vita europeo, quando sono trasformati in azione, proteggono la vita delle persone reali».
Il presidente ucraino ha rivendicato il fatto che «insieme, l’Ucraina, tutta l’Europa e i nostri partner in America e nel mondo, siamo riusciti non solo a impedire a Putin di prendere l’Ucraina, ma anche a difendere la libertà di tutte le nazioni europee». «Ora Putin ha portato 11mila soldati nordcoreani ai confini dell’Ucraina, e questo contingente potrebbe crescere fino a 100mila», ha dichiarato Zelensky. «Ma anche con il nordcoreano Kim Jong Un al suo fianco – ha osservato -, Putin rimane più piccolo degli Stati uniti d’Europa. Vi esorto a non dimenticarlo e a non dimenticare quanto l’Europa è in grado di realizzare. E se possiamo impedire allo stile di vita europeo di crollare, possiamo sicuramente spingere la Russia verso una pace giusta». «La pace – ha sottolineato – è ciò che desideriamo di più. Due anni fa abbiamo proposto la formula della pace e sono grato a tutta l’Europa e a ogni partner che l’ha sostenuta, e voi nel Parlamento europeo – ha ricordato il presidente ucraino – siete stati tra i primi a sostenere la formula della pace; e l’unico che si oppone è chi ha iniziato questa guerra, la Russia. Dobbiamo spingere la Russia verso una pace giusta. Ogni attacco e ogni minaccia dalla Russia devono essere affrontati con sanzioni severe». «Ringrazio ognuno di voi, che sostenete il nostro popolo, la nostra resilienza, la nostra capacità di ripristinare la sicurezza anche dopo i più devastanti attacchi di massa della Russia. Insieme abbiamo realizzato molto, ma non dobbiamo temere di fare ancora di più», ha concluso nel suo intervento Zelensky.
«L’Ucraina ha notevoli capacità militari a lungo raggio e le userà». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in una conferenza stampa congiunta con la prima ministra danese, Mette Frederiksen, a Kiev. «L’Ucraina ha capacità a lungo raggio, ci sono droni a lungo raggio di produzione nazionale. Abbiamo anche i nostri missili Neptun a lungo raggio, e ora anche gli Atacms. Useremo tutto», ha affermato Zelensky. Che poi ha attaccato frontalmente il G20: «Oggi i Paesi del G20 sono riuniti in Brasile. Hanno fatto qualcosa? Niente», ha denunciato il presidente ucraino, sottolineando la mancanza di una “strategia forte” di questi Paesi.
«Gli ucraini stanno combattendo per proteggere la sicurezza europea, per proteggere la stabilità e la sicurezza dell’Europa, abbiamo quindi una responsabilità. È nel nostro interesse continuare a dare agli ucraini ciò di cui hanno bisogno per difendersi e difendere l’Europa dall’aggressione russa. È la Russia che ha chiuso la porta alla pace, al negoziato». Così il ministro per gli Affari europei della Francia, Benjamin Haddad, arrivando al Consiglio Affari generali. «Il presidente Zelensky ha detto di volere un negoziato: diamogli tutto ciò di cui ha bisogno per essere in una posizione di forza» nel negoziato, ha aggiunto, auspicando di «continuare a lavorare con i nostri alleati americani per sostenere l’Ucraina». «Si tratta di una questione davvero cruciale per la sicurezza e la sovranità dell’Europa», ha concluso. E allora avanti nel riarmo. “La grande illusione della vittoria su Putin ha trascinato nel baratro Kiev e l’Europa”, annota Domenico Quirico su La Stampa. Mai considerazione fu più vera. La “grande illusione” rischia di trasformarsi nell’“immane tragedia” che può sconvolgere l’Europa e il mondo.