La guerra nella Striscia

Netanyahu passeggia sulla spiaggia di Gaza e promette 5 milioni di dollari per ogni ostaggio liberato: “Hamas non governerà più qui”

La visita al corridoio Netzarim con il ministro della Difesa Katz, il capo di stato maggiore Herzi Halevi e il capo dello Shin Bet Bar. "A chiunque osi fare del male ai nostri rapiti, ti inseguiremo e ti prenderemo"

Esteri - di Redazione Web

20 Novembre 2024 alle 13:15

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FOTO DA X
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Netanyahu visita Gaza, sfila sulle macerie e sui resti di Hamas, e intanto promette cinque milioni di dollari a chiunque consegnerà un ostaggio ancora nelle mani dell’organizzazione terroristica palestinese a Israele. “A chiunque ci porterà un ostaggio, assicuriamo una via d’uscita sicura per lui e per la sua famiglia. Daremo anche cinque milioni di dollari per ogni ostaggio. Scegliete, la scelta è nelle vostre mani, ma il risultato sarà lo stesso. Riporteremo tutti a casa”. È l’ultima offerta del Presidente israeliano dopo mesi di trattative fallite per raggiungere un cessate il fuoco e per lo scambio dei prigionieri.

Furono circa 250 le persone prese in ostaggio negli attacchi di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre 2023. 105 erano stati liberati nella tregua, l’unica raggiunta dall’inizio del conflitto, nel novembre del 2023. Tra altri scambi e cadaveri recuperati dall’esercito israeliano, le ultime stime sostengono che siano circa un centinaio i prigionieri ancora nella Striscia di Gaza, anche se almeno un terzo di questi sarebbero morti secondo l’esercito israeliano. Le trattative sono così bloccate che a inizio novembre il Qatar ha sospeso il suo ruolo di mediatore.

L’atteggiamento di Netanyahu sulla questione degli ostaggi è stato molto criticato: manifestazioni di protesta, organizzate dai familiari dei prigionieri, si sono tenute molto spesso in oltre un anno di guerra. Al premier è stato contestato nelle mobilitazioni molto partecipate il poco impegno per riportare a casa gli ostaggi, a differenza di quello speso per la guerra. Il governo di Netanyahu è sostenuto da partiti di estrema destra – è il più a destra nella storia di Israele – contrari a qualunque accordo per il cessate il fuoco. Netanyahu ha promesso, nell’ambito della ricompensa, anche un’uscita sicura per tutta la famiglia dalla Striscia a chi porterà un ostaggio a Israele.

Appena ieri aveva visitato la spiaggia di Gaza, sul corridoio Netzarim, che taglia la Striscia da nord a sud. “Sono qui sulla spiaggia di Gaza … le nostre truppe hanno ottenuto ottimi risultati nel raggiungimento del nostro importante obiettivo: Hamas non governerà più Gaza. Voglio dire a coloro che tengono prigionieri gli ostaggi: a chiunque osi fare del male ai nostri rapiti, ti inseguiremo e ti prenderemo”, ha detto accompagnato dal ministro della Difesa Israel Katz,dal capo di stato maggiore Herzi Halevi e dal capo dello Shin Bet Ronen Bar. Le immagini della visita sono state diffuse sugli account social ufficiali. Secondo l’ultimo bilancio del ministero della Sanità di Hamas le vittime a Gaza sono 43.972.

 

L’esercito israeliano ha fatto sapere questa mattina di aver perso 800 soldati dall’inizio dell’escalation in Medio Oriente, l’IDF ha anche pubblicato i nomi dei soldati uccisi sul suo sito internet. Circa la metà delle perdite è composta dai soldati uccisi dai miliziani di Hamas il 7 ottobre 2023, il giorno degli attacchi dell’organizzazione nel sud di Israele che hanno scatenato la guerra in Medio Oriente.

L’inviato statunitense Amos Hochstein, arrivato martedì a Beirut, ha intanto dichiarato che la fine delle ostilità tra Israele ed Hezbollah è “alla nostra portata”. Stati Uniti e Francia hanno guidato gli sforzi per le trattive per un cessate il fuoco. “Sono qui a Beirut per facilitare questa decisione, ma alla fine è una decisione delle parti … Ora è alla nostra portata”, ha detto l’inviato che incontrato il primo ministro libanese Najib Mikati, il capo dell’esercito Joseph Aoun e Nabih Berri, il portavoce del parlamento libanese alleato di Hezbollah, secondo il quale che “la situazione è buona” anche se si stanno definendo “alcuni dettagli tecnici”. Secondo il ministero della Salute libanese, gli attacchi di Israele in Libano da fine settembre hanno causato circa 3.400 morti e 14.500 feriti.

 

20 Novembre 2024

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