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Matt Gaetz, nuove ombre sul ministro della Giustizia scelto da Trump: tracciati i pagamenti per escort e droga

Matt Gaetz, nuove ombre sul ministro della Giustizia scelto da Trump: tracciati i pagamenti per escort e droga

Sul via libera del Senato alla nomina a procuratore generale (equivalente del ministro della Giustizia italiano, ma con molto più potere) di Matt Gaetz continuano ad adombrarsi nubi.

L’ex deputato della Florida è stato accusato in passato di tratta di persone minorenni a scopo sessuale, indagine chiusa senza la formulazione di accuse formali nei suoi confronti: ma la vicenda sta continuando a circolare con nuovi dettagli che rendono l’ok alla nomina sempre più complicato per una piccola ma importante fetta di senatori del GOP, il Partito Repubblicano.

L’ultima “bomba” su Gaetz arriva dalle pagine del New York Times che, citando documenti e dichiarazioni di uno degli avvocati che rappresenta le testimoni, svela come l’Fbi abbia tracciato i pagamenti, per migliaia di dollari, fatti da Gaetz a numerose donne che hanno partecipato tra il 2017 e il 2020 a diverse orge a base di stupefacenti.

In particolare Gaetz avrebbe pagato tramite l’app Venmo una serie di donne e amici che hanno partecipato con lui ad almeno una decina di “festini”: secondo un testimone citato dal New York Times in una di queste l’uomo scelto da Trump per il ruolo di “attorney general” è stato visto fare sesso con una minorenne su un tavolo da gioco.

Le rivelazioni del quotidiano Gaetz arrivano poche ore dopo la decisione della commissione Etica della Camera di non rendere pubblico il dossier dell’inchiesta condotta dal Congresso sulle accuse che hanno riguardato l’ex deputato. Anche per questo è arrivata dallo staff di Trump una reazione furiosa.

Il direttore della comunicazione del presidente eletto, Steven Cheung, ha sottolineato che “questa voluta fuga di notizie riservate è la manipolazione di un dipartimento politicizzato a cui Gaetz vuole porre fine”. “Il dipartimento – ha aggiunto Cheung – ha indagato per anni su Gaetz, non è riuscito a trovare reati e ora lascia filtrare materiale con false informazioni per infangare il futuro attorney general”.

In realtà l’inchiesta condotta dal dipartimento di Giustizia aveva sì fatto cadere le accuse contro Gaetz, ma aveva incriminato un amico del probabile prossimo procuratore generale, Joel Greenberg, che aveva confessato di aver fornito donne a Gaetz: per questo è stato condannato a 11 anni di carcere.