Il patto Ue-Tunisia
Meloni, von der Leyen, Rutte e l’incontro col dittatore tunisino Saied: il vertice dei segreti sulla pelle dei migranti
Il Mediatore europeo: dove sono i documenti su come è stato preparato l’incontro di Meloni, Vor der Leyen e Rutte con il presidente tunisino?
Politica - di Angela Nocioni
Non esiste un documento, uno scritto, un pezzo di carta. Nulla da cui si possa capire se la riunione è stata adeguatamente preparata, nemmeno qualcosa da cui si possa dedurre che ci sia stato “almeno” un incontro preparatorio “tra la Commissione Ue, l’Italia e i Paesi Bassi”. Sembra tutto fatto all’arrembaggio, senza verificare preventivamente condizioni e conseguenze di quell’incontro.
Questo avrebbe rilevato l’Obudsman, ossia il Mediatore europeo – un’istituzione dell’Unione europea che indaga su denunce relative a casi di cattiva amministrazione che coinvolgono altri organi e istituzioni della Ue – riguardo la riunione con l’autocrate tunisino Kais Saied (l’11 giugno del 2023 a Tunisi) della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e Mark Rutte, il falco europeo premier dei Paesi Bassi, attuale segretario generale della Nato. Nemmeno una settimana dopo quell’incontro l’Unione europea e la Tunisia hanno firmato un protocollo d’intesa sull’immigrazione, un accordo che appalta nella sostanza ai tunisini il lavoro sporco per far loro catturare i migranti prima o dopo che vengono messi in acqua.
Per il Mediatore europeo, l’assenza di documenti che rendano conto della preparazione di quel delicato incontro politico è un caso di “cattiva amministrazione” da parte della Commissione, che non è stata in grado di produrre prove sullo scambio di informazioni con gli Stati membri o anche agli scambi interni nell’esecutivo dell’Ue per prepararsi alla riunione. La Commissione in un primo momento non è stata in grado di produrre alcun documento per soddisfare le richieste dell’Ombudsman e in seguito, dopo insistenze, ne ha presentati 13, nessuno dei quali era relativo a quanto richiesto. La carenza di documenti ha sorpreso l’Ombudsman perché una riunione a questo alto livello avrebbe necessariamente richiesto scambi preliminari tra i diversi dipartimenti della Commissione e con gli Stati membri.
Per lo meno, ci sarebbero dovuti essere prove dello scambio di informazioni con l’Italia e i Paesi Bassi. Eppure nessuno dei 13 documenti identificati dalla Commissione ne accenna, né, dice il Mediatore, la Commissione “ha fornito spiegazioni ragionevoli”. Il Mediatore si è anche lamentato del fatto che la Commissione ha impiegato quasi 12 mesi per rivedere la sua decisione iniziale di non presentare un bel nulla, nonostante il fatto che il regolamento dell’Ue sull’accesso ai documenti preveda un massimo di 30 giorni lavorativi per tali revisioni.
Intanto la cronaca mostra quotidianamente quale sia la politica di Saied sui migranti. Dopo l’ennesima denuncia di una barca speronata dalla Guardia tunisina rimasta immobile a guardare i naufraghi affogare (53 morti nel naufragio della settimana scorsa, l’ultimo di cui si è riusciti ad avere notizia perché esistono testimoni), la notizia di ieri è che l’Antiterrorismo di Saied ha arrestato i dirigenti dell’associazione Enfants de la lune che aiuta i migranti a Medenine, nel sud della Tunisia. Ha arrestato il fondatore, Abdallah El Saïd, il segretario generale e il tesoriere. È la prima volta che si ha notizia confermata dell’intervento dell’antiterrorismo nella persecuzione dei migranti in Tunisia.