Nuovo fronte in MO
Cosa sta succedendo in Siria, si riaccende la guerra tra i ribelli Hts e il regime di Assad: Aleppo nel mirino
Nel Medio Oriente in fiamme da un anno dopo l’attacco terroristico compiuto da Hamas in Israele il 7 ottobre 2023, e la successiva operazione militare dell’IDF a Gaza come nel Libano, contro Hezbollah, si riaccende la tensione anche nella vicina Siria.
Ribelli armati hanno infatti proclamato di essere entrati con le loro forze ad Aleppo, la seconda città del Paese governato dal dittatore Bashar al Assad: si tratta della prima incursione nella città dal 2016, quando le forze governative aveva ripreso il controllo di Aleppo.
🇸🇾 Right now, Syrian rebels are taking over the center of Aleppo. Assad’s forces are retreating! pic.twitter.com/IEj7BUkILY
— MAKS 24 🇺🇦👀 (@Maks_NAFO_FELLA) November 29, 2024
La guerra civile in Siria
Le tensioni di questi giorni seguono infatti una lunga crisi iniziata nel lontano 2011 a seguito della “Primavera araba“, quando gruppi ribelli siriani sferrarono il loro attacco o al regime di Assad in quella che è diventata una guerra civile che ha strangolato il Paese.
I ruoli di Hezbollah, Iran e Russia
Un regime, quello di Assad, sopravvissuto sostanzialmente grazie all’appoggio prima di Hezbollah, il gruppo politico-militare sciita libanese finanziato da Teheran, quindi dalle stesse forze armate iraniane e infine col decisivo appoggio della Russia di Vladimir Putin dal 2015: l’alleanza fermò i ribelli nella parte orientale della Siria, portò alla riconquista di Aleppo senza tuttavia “estirpare” la resistenza.
La Russia era intervenuta in Siria quando il regime di Assad sembrava ormai spacciato avendo perso il controllo della maggior parte del Paese. L’intervento russo è risultato decisivo: nel giro di pochi mesi le sorti della guerra sono cambiate e Assad non solo è riuscito a sopravvivere, ma ha cominciato anche a recuperare i territori conquistati dai ribelli siriani.
Gruppi armati che ora, sfruttando le circostanze favorevoli, ovvero una Hezbollah decimata dagli attacchi israeliani tanto da essere costretta ad accettare il cessate il fuoco, l’Iran impegnato in un confronto diretto con Tel Aviv, tra reciprochi attacchi aerei, e la Russia di Putin che da oltre mille giorni fa i conti con perdite umane ed economiche per sostenere la guerra in Ucraina, sono tornati ad attaccare.
Cos’è l’Hts, Hayat Tahrir al Sham
A fare la voce grossa nel fronte dei ribelli è in particolare l’Hts, Hayat Tahrir al Sham, in arabo “Organizzazione per la liberazione del Levante”, dove con la parola Levante si intende ovviamente la Siria. Attualmente l’Hts controlla gran parte della regione nord-occidentale di Idlib, contigua alla regione di Aleppo, ma oggi ha appunto annunciato di essere entrato nella seconda città del Paese.
Hayat Tahrir al Sham nasce come fazione islamista sunnita erede del gruppo estremista Jabhat al Nusra, di fatto una copertura dello Stato Islamico guidato all’epoca da Abu Bakr al Baghdadi. La milizia dall’Isis si legò poi ad Al Qaida, salvo poi annunciare ufficiale la “separazione”.
Resta a tutti gli effetti un gruppo jihadista, non a caso Nazioni Unite e Stati Uniti considerano l’Hts un gruppo terroristico.