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Giambruno dopo Meloni: “Rivedendomi ho provato imbarazzo, non sono un mostro, un molestatore seriale”

Giambruno dopo Meloni: “Rivedendomi ho provato imbarazzo, non sono un mostro, un molestatore seriale”

Per la prima volta Andrea Giambruno ospite in televisione, a oltre un anno dalla polemica è stato intervistato a Dritto e Rovescio su tutto il caso che era partito da alcuni imbarazzanti fuorionda, era passato dalla separazione con la compagna Giorgia Meloni fino a portare alla sua esclusione dalla conduzione di Diario del Giorno. Si è scusato pubblicamente con la sua famiglia – con la Presidente del Consiglio il giornalista non era sposato, aveva avuto però una figlia. “Spero che il peggio sia alle spalle, giudicatemi su quello che farò”, ha detto.

“Ci ho messo due mesi a rivedere quel fuori onda e, quando l’ho rivisto, non mi ci sono riconosciuto. Ho provato imbarazzo per me stesso perché io non sono così”, ha detto Giambruno la cui intervista a Belve, programma di Francesca Fagnani sulla Rai, era stata bloccata e dirottata da Mediaset sul talk di Paolo Del Debbio su Rete4. Giambruno si è scusato con le “persone che hanno visto quei fuorionda e alle persone che mi vogliono bene, che mi conoscono per quello che sono realmente. Chiedo scusa alla mia famiglia, che vedendomi così ha sofferto, avrei dovuto tutelarla in modo diverso”.

“C’è una famiglia che io, in quanto uomo di casa, in quanto padre, avrei dovuto tutelare. C’è una donna che avrei voluto tutelare, ma non l’ho fatto, quindi mi scuso”, ha continuato il giornalista. “Mi è dispiaciuto che si dipingesse Andrea come un mostro. Ti racconto un aneddoto. Mentre ero sul divano con mia figlia, un ospite di una trasmissione mi ha definito ‘molestatore seriale‘. Io non sono un molestatore, attenzione a come si utilizzano le parole. Questa esperienza mi ha fortemente ferito”.

Ha parlato anche delle persone coinvolte nei fuori onda, “persone che conosco da anni. Io continuo a fare sempre lo stesso lavoro. Con queste persone ho confuso un clima di amicizia con un clima di lavoro. È stato un errore e non lo rifarò più. Ho chiesto scusa ai colleghi e le hanno accettate perché sanno che persona sono. Tra le persone che mi sono rimaste più vicine c’è quella interessata al fuori onda, quindi evidentemente così mostro non sono”. Si è augurato che la sua vita professionale possa finalmente ripartire. “Per qualcuno non potevo neanche esercitare la professione. Qualunque cosa dicessi non andava bene, perché venivo associato al Presidente del Consiglio”.