Indetta dall'Onu nel 1981

Giornata Internazionale delle persone con disabilità: scuola poco inclusiva, la bandiera, l’anzianità, i diritti e il ritardo dell’Italia

Per la maggioranza dei ragazzi la propria classe poco inclusiva e molti momenti sono escludenti. Con l'avanzare dell'età aumenta la mancanza di autonomia. Mattarella: "L'inclusione si nutre di scelte quotidiane, basate sulla capacità di valorizzare talenti e aspirazioni di ciascuno"

News - di Redazione Web

3 Dicembre 2024 alle 13:31

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Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 18 settembre 2023 Roma , Italia – cronaca – Disability Pride Nella foto: la manifestazione per i diritti dei disabili September 23, 2023 Roma , Italy – News – Disability Pride – In The Photo : the demonstration
Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 18 settembre 2023 Roma , Italia – cronaca – Disability Pride Nella foto: la manifestazione per i diritti dei disabili September 23, 2023 Roma , Italy – News – Disability Pride – In The Photo : the demonstration

Cambiano i modi di dire, quelli per definire e descrivere, restano le difficoltà e le criticità di una società con grandi difficoltà a includere. È forse soprattutto ricordare questi gap il compito della Giornata Internazionale delle persone con disabilità che viene celebrata ogni anno il 3 dicembre. E ogni anno all’occasione viene dedicato un tema specifico: quest’anno, 2024, quello dell’amplificazione della leadership delle persone con disabilità per un futuro inclusivo e sostenibile.

A preoccupare, interrogare, mettere tutto in discussione è la situazione nelle scuole: le stesse in cui il generale Roberto Vannacci, eletto con la Lega alle ultime Europee con oltre 500mila voti, aveva proposto in un’intervista a La Stampa – salvo poi dichiarare di esser stato strumentalizzato – di creare percorsi separati per ragazzi e ragazze con disabilità: un passo indietro di oltre mezzo secolo per il mondo della scuola e dell’inclusione. “Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate‘ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità”. L’Italia è anche questo.

Perché la Giornata Internazionale delle persone con disabilità

La Giornata Internazionale della disabilità è stata indetta dalle Nazioni Unite nel 1981, proclamato nel 1976 Anno Internazionale delle persone Disabili: l’occasione prevedeva che tutti i Paesi membri assemblassero un piano d’azione nazionale, regionale e internazionale che puntasse a pari opportunità, riabilitazione e prevenzione. Quell’anno il tema scelto fu “Piena partecipazione e uguaglianza”. L’Assemblea proclamò gli anni dal 1983 al 1992 come Decennio delle Persone Disabili.

Le Nazioni Unite nel 2006 hanno adottato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, gli stessi obiettivi sono entrati nell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile del 2030. Nel 2017 presso la sede europea delle Nazioni Unite è stata presentata la Bandiera della disabilità, detta anche del superamento e dei diritti delle persone con disabilità: dai colori oro argento e bronzo, ispirati ai Giochi Paralimpici e in rappresentazione delle tre disabilità principali: fisica, psichica e sensoriale. È stata creata dal ballerino valenciano Eros Rocio. È diventata parte integrante del movimento “Disability Pride”.

Quali sono i problemi della scuola con la disabilità

Secondo quanto emerge dal report “Scuola e inclusione: dico la mia”, reso disponibile sul sito dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, frutto di una consultazione pubblica – ospitata sul sito dell’Autorità garante iopartecipo.garanteinfanzia.org e promosso anche da skuola.net tra aprile e maggio scorsi – alla quale hanno preso parte oltre seimila ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni, la scuola è genericamente poco inclusiva.

E nel discorso entrano le infrastrutture, i compagni di classe, gli insegnanti. Circa il 58% dei ragazzi intervistati ha descritto la propria classe poco inclusiva mentre oltre il 62% ha parlato di momenti che tendono a escludere gli alunni con disabilità. Necessari degli interventi. Per esempio oltre la metà ritiene necessaria la formazione dei docenti mentre per l’11,9% sarebbe necessario aumentare il numero degli insegnanti di sostegno. Per gli studenti sono importanti anche le campagne di sensibilizzazione e i momenti di confronto (25%), gli investimenti sugli psicologi scolastici (26,5%) e in edilizia scolastica (30,4%).

Sei su dieci studenti poi non hanno mai chiesto agli insegnanti come comportarsi con un compagno di classe con disabilità. Il 50,5% degli intervistati pensa che siano pochi gli insegnanti di sostegno preparati. E ancora: il 43,5% ha assistito o è venuto a conoscenza di episodi di bullismo nei confronti di studenti con disabilità e il 36,5% ha dichiarato di non sapere come comportarsi o a chi rivolgersi. C’è anche un 22% che pensa che il compagno o la compagna con disabilità disturbi il normale svolgimento delle lezioni.

Fuori dalla scuola

Quasi il 58% dei ragazzi ha dichiarato inoltre di non frequentare coetanei con disabilità fuori dalla scuola, lo ha fatto spesso soltanto il 12% degli intervistati. Sei studenti su dieci hanno dichiarato di esser entrato in contatto con ragazzi con disabilità fuori dalla scuola, tra centri estivi, nei gruppi parrocchiali, nelle associazioni sportive e di volontariato, nei gruppi sportivi, a corsi di musica, in ambito familiare. Per quasi il 60% degli intervistati alcune di queste realtà sono molto più inclusive della scuola. Il 36% è convinto che dopo la scuola i ragazzi con disabilità avranno meno opportunità, il 21,8% rischieranno di isolarsi a casa.

Disabilità e anzianità

Secondo gli ultimi dati della sorveglianza “Passi d’Argento” dell’Istituto Superiore di Sanità, relativi al biennio 2022/2023, la disabilità cresce con l’età che avanza. Quattordici persone over 65 ogni 100 non sono autonome in attività della vita quotidiana, un dato che cresce a quattro anziani su dieci dopo gli 85 anni. La quasi totalità delle persone interessate riceve aiuto, il 95% dai familiari, il 37% da badanti, il 10% da conoscenti. Una persona su quattro riceve un contributo economico per la condizione, come l’assegno di accompagnamento. Dallo stesso report risultano fragili – ovvero caratterizzate da mancanza di autonomia – 17 persone ogni 100, una condizione che cresce progressivamente con l’età: il 9% dei 65-74enni, il 33% degli over 85enni, spesso associata a svantaggio economico e bassa istruzione.

Mattarella: “Società in ritardo, l’inclusione si basa su scelte quotidiane e valorizzazione dei talenti”

“La Convenzione delle Nazioni Unite del 2006 ha posto le basi per un nuovo approccio, riconoscendo che la comunità è, troppo spesso, in ritardo nell’accogliere le diversità. La riforma della condizione della disabilità in Italia, con il suo focus sulla vita indipendente, sui progetti personalizzati e sull’inclusione lavorativa, rappresenta un’opportunità preziosa per costruire una società più equa e rispettosa della dignità di ogni persona”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“La sua attuazione richiederà un impegno costante e un forte coordinamento tra i vari livelli istituzionali e la società civile, con la diretta partecipazione delle persone con disabilità. ‘Nulla su di noi, senza di noi’ è principio fondamentale che esprime l’idea che nessuna decisione che riguardi la vita delle persone con disabilità possa essere presa senza il loro consenso. L’inclusione si nutre di scelte quotidiane, basate sulla capacità di valorizzare talenti e aspirazioni di ciascuno”.

3 Dicembre 2024

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