È il centrista François Bayrou, leader del Movimento Democratico (MoDem), il nuovo capo del governo francese. È il 73enne sindaco di Pau, nei Pirenei, più volte ministro (nel 1995 con Mitterand ma anche con Macron, alla Giustizia, nel 2017) e per due volte candidato alla Presidenziali, l’uomo scelto da Emmanuel Macron per uscire dallo stallo politico di Parigi.
Dieci giorni dopo la mozione di censura che ha sfiduciato il fragile esecutivo di Michel Barnier, travolto dalla strana alleanza parlamentare del Nuovo Fronte Popolare di sinistra e del Rassemblement National di estrema destra, Macron prova la carta del leader centrista per Palazzo Matignon, residenza ufficiale del primo ministro francese.
- Francia, i socialisti aprono al “governo di interesse nazionale” di Macron (ma con un loro premier): rottura con Mélenchon
- Macron alla Francia nel caos: “Resterò fino alla fine del mandato, destra e sinistra unite in fronte antirepubblicano”
- I francesi vogliono l’impeachment per Macron: c’è bisogno della sesta repubblica
Dopo un incontro faccia a faccia che ha sfiorato le due ore, Macron in una nota ufficiale ha comunicato l’incarico a Bayrou di formare il nuovo governo, il quarto di quest’anno in Francia. Il leader di MoDem era d’altra parte nel ristretto novero dei favoriti per l’incarico assieme al ministro macronista Roland Lescure e l’ex premier socialista Bernard Cazeneuve.
L’obiettivo di Macron è quello di superare i veti incrociati, a destra come a sinistra, dove la spaccatura tra la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon e i socialisti di Olivier Faure appare evidente.
Proprio da destra arrivano segnali di apertura. Dopo l’annuncio di Macron Jordan Bardella, co-leader di Rassemblement National assieme a Marine Le Pen, ha dichiarato che “non ci sarà alcuna sfiducia a priori” da parte del suo partito ma che “il nuovo premier deve prendere in considerazione il nuovo dato politico, che rende necessario un dialogo” con tutte le forze parlamentari.
Di segno opposto le prime dichiarazioni che arrivano dalla France Insoumise, che ha contestato la scelta di Macorn e annunciato una nuova mozione di censura contro Bayrou. Per Mathilde Panot di Lfi. si tratta di “un’altra candidatura per la proroga di Emmanuel Macron. Due scelte chiare sono a disposizione del Paese: la continuità della politica di sventura con Francois Bayrou o la rottura”.