Una doppia strada quella dell’Italia per raggiungere i Mondiali 2026 di calcio, il primo che vedrà la partecipazione di 48 nazionali e che si disputerà tra Stati Uniti, Canada e Messico.
Il sorteggio andato in scena venerdì 13 dicembre in Svizzera, a Zurigo, pone infatti gli Azzurri agli ordini del ct Luciano Spalletti di fronte a due possibilità: nel gruppo A contro Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo, o nel Gruppo I con Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia.
A decidere gli avversari dell’Italia sarà la sfida dei quarti di finale di Nations League contro la Germania in programma il 20 (andata allo stadio San Siro di Milano) e il 23 marzo (ritorno a Dortmund).
Vincere la sfida contro la nazionale tedesca porterebbe la strada dell’Italia in evidente discesa: arrivare in semifinale di Nations League consentirebbe infatti agli Azzurri di finire nel girone A delle qualificazioni ai Mondiali, con “sole” quattro squadre e soprattutto senza il rischio di incontrare l’ostica Norvegia di Erling Haaland, il fenomenale centravanti del Manchester City di Pep Guardiola, e Martin Ødegaard, centrocampista dai piedi fatati e capitano dell’Arsenal.
Al Mondiale nordamericano si qualificano 16 nazionali europee. Vanno direttamente a Canada-Usa-Messico 2026 le 12 vincenti dei 12 gruppi, mentre 12 secondo e le quattro migliori di Nations League non ancora qualificate (in questo momento Spagna, Germania, Portogallo, Francia, seguite dalle vincenti dei gruppi di Serie B, C e D) si giocano gli ultimi 4 posti liberi in due turni di playoff.
“L’Italia che dovesse vincere contro la Germania sarebbe più forte – ha commentato a caldo il ct Luciano Spalletti ai microfoni Rai -. non facciamo calcoli, noi andremo a onorare lo sport da indicare ai ragazzi che ci guardano”. Il commissario tecnico ha quindi aggiunto: “Il futuro dipende da quello che si riesce a ricevere dai ragazzi. C’è la tendenza ad affidarsi a nuovi talenti, ci sono tante insidie”.
In caso di successo con la Slovacchia Spalletti sfiderebbe il suo ex vice, Francesco Calzona, reduce anche dall’esperienza non esaltante sulla panchina del Napoli la scorsa stagione: “Lo conosco bene, è uno che sa come costruire una squadra. Viene ad attaccare fino all’inizio dell’azione, ha già fatto vedere contro l’Inghilterra che sa quello che vuole”.