La guerra del governo ai profughi
La guerra del governo italiano ai profughi: aumentare i morti per diminuire le partenze
La Ocean Viking ha salvato 34 persone ed è stata spedita a Ravenna. Lungo la rotta ha trovato uno scafo rovesciato: nessun superstite
Cronaca - di Piero Sansonetti
Questo è il bollettino di guerra del 13 dicembre 2024. Si riferisce alla guerra condotta sul Mediterraneo dal governo italiano contro i profughi che arrivano dall’Africa. Il governo ha valutato che i profughi sono invasori (come lo furono gli austriaci nel 1915) e vanno respinti. Con tutti i mezzi e con spirito patriottico.
La strategia per respingerli è semplice: si riducono al minimo le operazioni di soccorso dei naufraghi e si fa la guerra alle ong (che sono la quinta colonna del nemico) ostacolando in tutti i modi la loro azione di salvataggio-vite. In questo modo si presume che i morti aumenteranno e, dunque, diminuiranno le partenze e gli arrivi. Intanto si rafforza il sistema di imprigionamento dei nemici che riescono a sbarcare, e che vengono internati nei Cpr (centri di permanenza per il rimpatrio) adibiti a prigioni. In questi Cpr si usano le maniere forti, come è giusto fare coi prigionieri di guerra.
Dunque il bollettino di ieri porta tre notizie. La prima è che il “Comitato per la prevenzione delle torture” (Cpt) del Consiglio d’Europa ha compiuto una ispezione in quattro Cpr italiani e ha trovato ampie tracce di tortura. La seconda è che la nave Ocean Viking (della ong Sos Méditerranée) ha salvato 34 persone, poi ha incrociato una barca rovesciata e purtroppo non ha trovato superstiti. La terza notizia è che la Geo Barents, grossa nave di soccorso di Medici senza frontiere, ha deciso di ritirarsi dal Mediterraneo per via delle “Leggi assurde e insensate varate dal Governo italiano” contro le ong.
L’inferno dei Cpr
Partiamo dalla prima notizia. Il comitato contro le torture ha visitato quattro Cpr: Milano, Gradisca, Roma e Potenza. Ha trovato delle strutture organizzate come carceri, con le sbarre alle finestre e diverse schermature di metallo per impedire ai detenuti di vedere cosa succede all’esterno; ha trovato un uso larghissimo di psicofarmaci non prescritti dai medici, e dunque usati solo per ridurre i detenuti in condizioni di scarsa reattività; maltrattamenti fisici; nessun monitoraggio sugli interventi delle guardie e su eventuali lesioni; un numero eccessivo di guardie; l’uso delle manette per il trasporto dei profughi; l’assenza di cibo e di acqua anche per un tempo prolungato durante il trasferimento; scarsità e bassa qualità del cibo per i detenuti; assenza di strutture ricreative. Un inferno. Il comitato europeo ha sollecitato l’Italia a provvedere, cioè ad eliminare tutti questi elementi di palese illegalità. L’Italia ha risposto informando l’Europa che sta preparando un bel campo di concentramento in Albania e che lì le cose andranno benone.
Il salvataggio della Ocean Viking
Per quel che riguarda la Ocean Viking, si è saputo che le è stato ordinato di andare a Ravenna a depositare i 34 naufraghi salvati. Si tratta di un viaggio di 4 giorni, con il maltempo, in pieno inverno, imposto al solo scopo di evitare che la Ocean Viking possa tornare a compiere opere di soccorso per diversi giorni. L’obiettivo , evidentemente, è quello di ottenere nel frattempo un buon numero di nuovi annegati. Finora, nel 2024, risultano accertate solo 1617 morti nel Mediterraneo, un numero considerato dal governo ancora troppo contenuto, anche se è noto che il numero dei dispersi non accertati è sicuramente molto più alto. Solo negli ultimi giorni, sulla base delle segnalazioni di Alarme Phone, sembra che almeno 150/160 persone che erano in mare siano scomparse.
La decisione di Geo Barents
La vicenda della Geo Barents è drammatica. È una delle navi di soccorso più grandi che ci siano in giro. Può trasportare fino a 600 naufraghi. Ha salvato 12.675 persone in questi anni, nel corso di 190 operazioni di soccorso. Contro di lei si è accanito il governo. La Geo Barents ha subito quattro fermi amministrativi, per un totale di 160 giorni. Volete sapere quante persone poteva salvare in quei 160 giorni? Non so: forse 100, forse 200, forse anche 1000. E siccome non ha potuto salvarle, queste 100 o 200 persone, o forse 1000, dove sono finite? Sul fondo del Mediterraneo. Qualcuno ha la responsabilità per queste morti? Rispondete voi, oppure chiedete a un magistrato se ha voglia di occuparsene.