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Sarkozy condannato a 3 anni in via definitiva, prima volta per un capo di Stato in Francia: uno con braccialetto elettronico

Sarkozy condannato a 3 anni in via definitiva, prima volta per un capo di Stato in Francia: uno con braccialetto elettronico

Nella Francia che tenta ancora di darsi un assetto politico stabile, con la recente nomina a primo ministro di François Bayrou decisa dal presidente Emmanuel Macron, torna a fare capolino nelle cronache politiche e giudiziarie l’ex inquilino dell’Eliseo Nicolas Sarkozy.

A lungo leader della destra gollista, presidente dal 2007 al 2012, Sarkozy è stato condannato in via definitiva a 3 anni di carcere per corruzione e traffico di influenze.

Sentenza resa definita dalla scelta dei giudici della Corte di Cassazione francese di respingere il ricorso presentato dai legali dell’ex presidente contro la condanna in appello. Si tratta di una condanna senza precedenti, per la prima volta un ex presidente francese viene condannato in via definitiva a una misura che ne limita la libertà. Sarkozy, 69 anni, dovrà infatti scontare un anno di reclusione senza condizionale, ma col beneficio del braccialetto elettronico. L’ex presidente compirà a fine gennaio 70 anni, potendo così chiedere di non scontare l’anno col braccialetto elettronico, anche se i suoi legali presenteranno ricorso contro la condanna anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Per Sarkozy è la prima sentenza definitiva, ma l’ex presidente è ancora coinvolto in altre indagini e condannato in altri due processi ancora non arrivati a conclusione.

La condanna odierna deriva dall’inchiesta sul cosiddetto “caso Bismuth”. L’accusa nei confronti di “Sarkò” è quella di aver cercato di ottenere favori e informazioni riservate dal magistrato francese della Corte di Cassazione Gilbert Azibert in merito a un altro caso che lo riguardava: in cambio l’ex presidente avrebbe proposto a Azibert i suoi contatti per fargli ottenere un incarico onorifico nel principato di Monaco, in realtà mai ottenuto.

Il processo e l’accusa nei confronti del 69enne Sarkozy si basava su conservazioni tra lo stesso ex presidente e il suo avvocato Thierry Herzog avvenute su due cellulari prepagati acquistati con lo pseudonimo “Paul Bismuth”, da cui il nome con cui è conosciuta l’indagine.

Le conversazioni tra Sarkozy e il suo avvocato vennero intercettate nell’ambito di altre indagini sull’ex capo dello Stato, ancora in corso, su presunti finanziamenti illeciti alla campagna elettorale di Sarkozy del 2007 provenienti dal regime libico di Gheddafi.