Il pontefice
Giubileo, Papa Francesco apre la Porta Santa nel carcere di Rebibbia e dice ai detenuti: “Non perdete la speranza”
Presenti il Ministro della Giustizia Nordio e il Sindaco di Roma Gualtieri
Giustizia - di Redazione Web
Papa Francesco ha aperto la Porta Santa al carcere di Rebibbia, un gesto simbolico voluto fortemente del Pontefice per coinvolgere tutta la popolazione carceraria del mondo nel Giubileo della speranza. Il Papa ha varcato la Porta Santa a piedi (e non sulla sedia a rotelle come era accaduto nella basilica di San Pietro). Accanto a lui il vescovo ausiliare di Roma mons. Benoni Ambarus. “Ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere. Ho voluto che ognuno di noi, che siamo qui dentro e fuori, avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude“, ha detto il Papa prima di varcare la Porta Santa ed entrate nella cappella del carcere di Rebibbia dove si tiene la messa.
Papa Francesco apre la porta santa del carcere di Rebibbia
Presenti alla celebrazione, dentro la cappella, circa trecento detenuti e il personale della polizia penitenziaria. Sono presenti anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.. Presente anche il Capo del Dap Giovanni Russo che nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni. Ci sono anche Alessandro Diddi, pg del tribunale vaticano, e il cardinale José Tolentino de Mendonca, Prefetto del Dicatsero della Cultura. Il Papa, nell’omelia della messa ha invitato tutti a tenere “le finestre spalancate, le porte spalancate, soprattutto la porta del cuore. Quando il cuore è chiuso diventa duro come una pietra, si dimentica della tenerezza, anche nelle situazioni più difficili, ognuno di noi ha la propria“.
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Giubileo e messa con i detenuti
Il Papa ha salutato tutte le persone che erano all’interno e poi, prima di andare via, alcune all’esterno. All’uscita indossava una sciarpa che gli è stata donata alla fine della celebrazione a Rebibbia. Prima di andare via ha anche visitato il presepe realizzato dai detenuti nel quale è raffigurato un San Giuseppe che disegna il mondo. Francesco sta ora tornando in Vaticano dove alle 12 reciterà la preghiera dell’Angelus.