L'orrore della guerra
Sila, la neonata morta di freddo in un campo profughi della Striscia di Gaza. Il papà: “Quando ci siamo svegliati il suo corpo era rigido come il legno”
La tragedia a Muwasi, fuori dalla città di Khan Younis. La testimonianza di resa da Mahmoud al-Faseeh all'Associated Press
Esteri - di Redazione Web
Un’altra neonata è morta congelata durante la notte nella Striscia di Gaza. La bambina, di appena tre settimane, è la terza a morire di freddo nei campi profughi di Gaza negli ultimi giorni, hanno riferito i medici. Il padre della piccola Sila, Mahmoud al-Faseeh, ha raccontato all’Associated Press di aver avvolto la piccola in una coperta per cercare di tenerla al caldo nella loro tenda nell’area di Muwasi, fuori dalla città di Khan Younis, ma non è stato sufficiente.
Sila, la neonata morta di freddo in un campo profughi della Striscia di Gaza
L’uomo ha riferito che la tenda non era sigillata dal vento e il terreno era freddo, con temperature che martedì notte sono scese a 9 gradi. Muwasi è un’area desolata di dune e terreni agricoli sulla costa mediterranea di Gaza. “Faceva molto freddo durante la notte e noi adulti non riuscivamo nemmeno a resistere. Non riuscivamo a scaldarci“, ha raccontato. Sila si è svegliata piangendo tre volte durante la notte e al mattino l’hanno trovata priva di vita, con il corpo rigido. “Era come legno“, ha detto al-Faseeh.
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Il papà: “Quando ci siamo svegliati il suo corpo era rigido come il legno”
La piccola è stata portata d’urgenza a un ospedale da campo, dove i medici hanno cercato di rianimarla, ma i suoi polmoni erano già deteriorati. Le immagini di Sila scattate dall’AP mostrano la piccola con le labbra viola e la pelle pallida e a chiazze. Ahmed al-Farra, direttore del reparto pediatrico dell’Ospedale Nasser di Khan Younis, ha confermato che la neonata è morta per ipotermia. Ha detto che altri due neonati, uno di 3 giorni e l’altro di un mese, sono stati portati in ospedale nelle ultime 48 ore dopo essere morti per ipotermia.