L'accordo
Chiara Ferragni e Codacons, pace fatta per il caso Pandoro: accordo per il risarcimento e una donazione
La pace è fatta all’insegna di un risarcimento cospicuo e di una donazione, questa volta senza alcuna ombra. Accordo natalizio tra Chiara Ferragni e il Codacons, la nota associazione a difesa dei consumatori, nell’ambito del “Pandoro gate”, l’indagine prima giornalistica e poi della Procura di Milano in cui l’influente è accusata di aver ingannato i consumatori avendo collegato la vendita del pandoro “Pink Christmas” di Balocco, griffato dall’imprenditrice digitale, a presunte attività di beneficenza.
Grazie ad un accordo tra i legali di Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, e l’associazione dei consumatori guidata da Carlo Rienzi, l’influencer risarcirà circa 300 consumatori danneggiati, rappresentati appunto dal Codacons e dall’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, e inoltre devolverà 200mila euro a un’associazione che segue le donne vittime di violenza.
In cambio i consumatori rappresentanti dal Codacons, che avevano innescato l’azione penale della procura di Milano, col pm Cristian Barilli e il procuratore aggiunto Eugenio Fusco che hanno chiuso l’indagine per truffa aggravata nei confronti dell’imprenditrice, ritireranno le querele impegnandosi così a chiudere la vertenza.
Secondo la Procura di Milano l’operazione Pandoro avrebbe danneggiato i consumatori che hanno acquistato il prodotto griffato Ferragni con “informazioni fuorvianti” permettendo di realizzare un “ingiusto profitto” di “oltre 2 milioni e 200mila euro”, a cui si aggiunge il beneficio di un “ritorno di immagine legato alla prospettata iniziativa benefica” per l’influencer. Con Ferragni nell’inchiesta sono indagati il suo ex braccio destro collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’azienda piemontese e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID, per il capitolo relativo alle uova di Pasqua di cioccolato “Dolci Preziosi”.