La denuncia su Haaretz

Jabalya, così Israele l’ha trasformata in una città-fantasma: a due passi l’IDF ha costruito una Spa per i suoi soldati

Una città fantasma in cui vivevano più di 100mila persone: espulsi con la forza, 2mila di loro sono stati uccisi. Di fianco a questo luogo, a due passi da migliaia di persone che vivono in tende, morendo di freddo e fame, l’Idf ha costruito una Spa per i soldati israeliani

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

3 Gennaio 2025 alle 14:00

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AP Photo/Hatem Moussa – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Hatem Moussa – Associated Press/LaPresse

L’accostamento è forte. Di quelli destinati a scuotere le coscienze, a infiammare gli animi, a far discutere. Gaza: “La zona d’interesse d’Israele”. Un accostamento storico-cinematografico operato da Gideon Levy, icona vivente del giornalismo israeliano.

Che su Haaretz scrive: “Ecco una buona notizia che arriva direttamente dai campi di sterminio: le Forze di Difesa Israeliane hanno costruito un villaggio turistico sulla costa di Gaza. Il sergente Yaron Rabinovich vi ha mangiato churritos e bistecche all’inizio della settimana. In una stanza adiacente c’è un fisioterapista che ha fatto un piacevole massaggio a un soldato. Il villaggio è circondato da prati di erba sintetica, con cuscini per sdraiarsi in ogni angolo. Un soldato si gode un cappuccino, mentre un altro beve un bicchiere di XL con cubetti di ghiaccio. Ci sono colazioni coccolose proprio ‘come in un hotel’ e la sera c’è un barbecue. «Non avrei mai pensato che ci fosse un posto del genere qui», ha detto il sergente Daniel Vakret. C’è una sala per i dolcetti, le cialde belghe e i pretzel, ci sono anche macchine per il popcorn e lo zucchero filato, oltre a un barbiere e una pedicure per i combattenti”.

Il giornale dell’Idf, Yedioth Ahronoth, ha distribuito questa descrizione su due pagine. Il giornale a volte suscita una forte nostalgia per il giornalismo obiettivo e professionale del precedente giornale dell’Idf, Bamahane. “In apparenza – annota Levy – questa è davvero una buona notizia. I soldati meritano di rinfrescarsi, di farsi fare un massaggio e una pedicure. Eppure, c’è qualcosa di insipido in questa spa per le vacanze, qualcosa di ripugnante e di esasperante, che suscita persino ricordi duri, soprattutto a causa della sua ubicazione”. Qui il paradosso lascia il passo al riferimento che scuote le coscienze.

Rimarca Levy: “Il corpo logistico dell’Idf ha costruito un villaggio vacanze accanto all’inferno, nel bel mezzo dell’inferno. In Zone of Interest, il film sconvolgente e pluripremiato di Jonathan Glazer, abbiamo visto come una famiglia tedesca conduceva una vita di lusso e routine nella propria casa adiacente al campo di concentramento di Auschwitz. Il nuovo Club Med dell’Idf non è adiacente a un campo di sterminio, non ci sono campi di sterminio a Gaza, ma il paragone viene comunque in mente. I soldati si riposano dal loro lavoro massacrante di distruzione e uccisione davanti a un bicchiere di XL fornito dall’esercito. Dall’altra parte della barriera – un inferno creato da loro stessi, a diverse centinaia di metri da loro – gli esseri umani muoiono di fame e di freddo, mentre qui nel villaggio c’è il dolce zucchero filato.

Jabalya è diventata una città fantasma. All’esterno vediamo soprattutto branchi di cani randagi che si aggirano e vanno a caccia di avanzi di cibo’, così l’ha descritta il moderato commentatore di Haaretz Amos Harel, al suo ritorno da Gaza. Dalle finestre del villaggio vacanze costruito dall’Idf, in una giornata limpida è possibile vedere i branchi di cani affamati, forse l’erba sintetica li nasconde agli occhi dei soldati. Ciò che sicuramente li nasconde è la distruzione totale che li circonda, è la cecità e la mancanza di cuore. Un villaggio vacanze in un luogo dove morte e distruzione gridano dal suolo. Un bicchiere di XL non lontano da dove i bambini litigano per un bicchiere d’acqua. Pretzel e bistecche a due passi da dove la gente ha fame di un pezzo di pane. Una pedicure per i piedi delicati dei soldati, non lontano dal luogo in cui le persone stanno lentamente morendo, dopo che quegli stessi soldati-pedicure hanno demolito tutti gli ospedali di Gaza”.

Il crescendo ti prende, ti scuote. Scrive Levy: “Un barbecue vicino al luogo in cui milioni di persone stanno congelando di notte nelle loro tende esposte e lacerate, indossando solo stracci. C’erano 100mila persone che vivevano in questo luogo affollato, Jabalya, e quasi tutti sono stati espulsi con la forza dall’esercito verso il nulla, mentre 2mila di loro sono stati uccisi. Esiste un luogo più adatto per costruire un villaggio turistico? Nemmeno il più cinico e morboso dei drammaturghi avrebbe potuto immaginare una sceneggiatura del genere. La costruzione di questo villaggio vacanze è conforme all’orribile piano di ‘rinnovamento urbano’ che è stato avviato nel nord della Striscia di Gaza, offuscando la verità e gettando sabbia negli occhi della gente: l’Idf sta costruendo per rimanere lì per sempre. Strade, infrastrutture e ora anche un villaggio vacanze.

I soldati che vi si recano in vacanza sono eroi israeliani che meritano tutto. Ma come si può dimenticare che sono stati loro a portare avanti questa politica crudele, senza battere ciglio, senza esitazioni e senza dubbi. Distruggere interamente un campo profughi dove vivevano i discendenti del precedente disastro palestinese, quello creato da Israele, e non pensare al significato. Alzare un bicchiere di XL con ghiaccio nel cuore di tutto questo. Godersi le mani carezzevoli della massaggiatrice. Leccare lo zucchero filato morbido e appiccicoso. Stendersi su un’amaca e vedere branchi di cani randagi che si aggirano in cerca di cibo, senza pensare a nulla. In pratica, non sentire nulla”, conclude Levy. Così nasce “La zona d’interesse” d’Israele.

3 Gennaio 2025

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