Buona condotta
Martina Ciontoli esce dal carcere per lavorare in un bar: tre anni fa la condanna per la morte dell’ex fidanzato Marco Vannini
La giovane ha scontato un terzo della pena. Per l'omicidio in cella anche la madre, il fratello e il padre. Quest'ultimo dovrà scontare 14 anni
Cronaca - di Andrea Aversa
Dopo aver scontato tre dei nove anni di pena, sentenziati dai giudici nel 2022, Martina Ciontoli è stata autorizzata – per buona condotta – ad uscire dal carcere per poter lavorare in un bar. La giovane è stata condannata per l’omicidio dell’ex fidanzato Marco Vannini che quando perse la vita aveva 20 anni. Con lei, a 9 anni di detenzione, furono condannati anche il fratello e la madre. Il papà, invece, deve scontarne 14. Ciontoli, 29 anni, era detenuta a Rebibbia.
Martina Ciontoli esce dal carcere per lavorare in un bar
I fatti sono accaduti tra il 17 e il 18 maggio 2015. Nella villetta della famiglia Ciontoli di Ladispoli (in provincia di Roma), Vannini fu colpito accidentalmente da un proiettile esploso da Antonio Ciontoli. Il giovane perse la vita e da allora ha avuto inizio il calvario mediatico e giudiziario che ha avuto per protagonisti le vittime, ovvero la famiglia Vannini e la famiglia Ciontoli. È stata poi la Corte di Cassazione a comminare la pena definitiva. Martina, con la madre e il fratello, sono stati condannati per concorso in omicidio.
La condanna a 9 anni per l’omicidio dell’ex fidanzato Marco Vannini
Papà Antonio, invece per omicidio volontario con dolo. Infatti, dopo aver colpito Vannini, Ciontoli ritardò di proposito la chiamata ai soccorsi e quando il giovane morì, disse che era deceduto perché colpito dalla punta di un pettine dopo una caduta. Martina Ciontoli è stata autorizzata dal Magistrato di Sorveglianza a lavorare dalle 7,30 alle 14,30, presso il bar interno alla Scuola superiore per l’Educazione penale “Piersanti Mattarella” gestita dal ministero della Giustizia.