"Non sono più attuali"
Meta cancella anche i programmi su diversità e inclusione, il riposizionamento di Zuckerberg in vista del ritorno di Trump
L'annuncio del CEO a pochi giorni dall'abolizione dei sistemi di fact checking. Ed Elon Musk esulta
Esteri - di Redazione Web
A pochi giorni dall’abolizione dei sistemi di fact checking, Meta ha fatto sapere che l’azienda interromperà anche i suoi programmi di diversità, equità e inclusione. Come si legge in una nota interna resa nota dai media statunitensi “il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando” e alcuni programmi non sono considerati più “attuali”.
Meta è l’azienda proprietaria tra le altre cose dei social Facebook e Instagram e del servizio di messaggeria istantanea Whatsapp. I programmi del DEI – dall’acronimo su diversità, equità e inclusione – tutelavano gruppi minoritari nelle assunzioni, della formazione e nella selezione di fornitori. Una decisione simile era stata presa ultimamente anche da McDonald’s, Walmart, Ford e Lowe’s. Amazon ha annunciato una scelta analoga.
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Stando a rapporti recenti, Meta aveva raddoppiato negli ultimi tempi la presenza di dipendenti neri e ispanici negli Stati Uniti. La nota interna, firmata dalla vicepresidente alle risorse umane Janella Gale ha anche spiegato che la Corte Suprema degli Stati Uniti “ha recentemente preso decisioni che segnalano un cambiamento nel modo in cui i tribunali si approcceranno al tema della diversità, l’equità e l’inclusione (DEI), e che anche il termine DEI” è sotto accusa “in parte perché è inteso da alcuni come una pratica che suggerisce un trattamento preferenziale di alcuni gruppi rispetto ad altri”.
Inevitabile che la decisione sia stata letta come un riposizionamento in vista dell’insediamento, il prossimo 20 gennaio, del nuovo-vecchio Presidente eletto Donald Trump. Zuckerberg aveva parlato della sostituzione del programma di fact-checking con un programma di Community Notes scritto dagli utenti simili a quello di X. Proprio Elon Musk, sponsor e prossimo membro dell’amministrazione USA oltre che proprietario di X, aveva esultato alla decisione di Meta.