Io sono ancora qua

Juan Jesus: da bestemmia a gregario ritrovato, l’affidabilità celebrata da Conte in assenza di Buongiorno

L'infortunio del difensore italiano era stato accolto come una sciagura, in quattro partite il Napoli ha subito soltanto un gol. "Sono in Italia da 14 stagioni e non devo dimostrare niente a nessuno"

News - di Antonio Lamorte

16 Gennaio 2025 alle 16:03

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GRAFICA DI FOTO DA LAPRESSE
GRAFICA DI FOTO DA LAPRESSE

Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.

A un certo punto sembrava fosse più pericoloso di un avversario, un problema più grande di un attaccante, un guaio intestino come una piaga d’Egitto. E oscuri presagi e chiarissime bestemmie si erano alzate dalle pendici del Vesuvio quando si era fermato, infortunato, perso per almeno un mese Alessandro Buongiorno: forse il difensore più in forma di questa Serie A, sicuramente l’acquisto migliore per la difesa del Napoli che la scorsa stagione, con lo Scudetto cucito, era stata un colabrodo di incertezze e vulnerabilità.

A Verona, alla prima di Campionato contro l’Hellas, Buongiorno non c’era, indisponibile. Finì 3 a 0. Non poteva cominciare peggio l’esperienza di Antonio Conte da allenatore degli Azzurri. In difesa Amir Rrahmani e Juan Jesus: ancora lui, il difensore brasiliano, protagonista la scorsa stagione di un’annata infausta, sabotata da scelte della società scellerate dall’inizio alla fine, dalla panchina al calciomercato. 31 presenze in tutto: in pratica un titolare. Alla prima di ritorno, casualmente di nuovo contro il Verona, questa volta in casa al Diego Armando Maradona, con Buongiorno di nuovo infortunato, la coppia di difensori era quella dell’andata. È finita 2 a 0 per il Napoli, in una delle prestazioni più convincenti della squadra prima in classifica.

La notizia però è un’altra: è che dal 21 dicembre scorso a oggi il Napoli ha subito soltanto un gol, contro il Genoa nella prima gara da titolare di Juan Jesus, che pure venne imputato per una chiusura non tempestiva. A seguire: 1 a 0 in casa contro il Venezia, 3 a 0 contro la Fiorentina, 2 a 0 contro il Verona, appunto, contro il quale il brasiliano 111 passaggi secondo dati OPTA, un record per la squadra in questa stagione. Il Napoli non ha smesso di cercare un difensore, i giornali danno per fatta la trattativa per Danilo da tempo. Non si può dire che Juan Jesus abbia minacciato la titolarità di Buongiorno, intanto è tornato a garantire una solidità che sembrava non potesse più offrire.

“Sono in Italia da 14 stagioni e non devo dimostrare niente a nessuno – ha detto qualche giorno fa a Radio Crc – perché il mio percorso l’ho fatto anche bene, al di là delle critiche. Sono una persona che lavora tanto e che è sempre a disposizione del mister e della squadra: mi interessa solo il parere della società del tecnico. Le chiacchiere le lascio perdere, perché sono un professionista ed ho fatto un percorso: nessuno sa quanto ho lavorato per arrivare fino a qua”.

Qualcuno dimentica che anche Luciano Spalletti lo ha sempre preferito, anche nell’anno del terzo Scudetto, in mancanza dei titolari. “Mi ricordo ancora quando si è fatto male Alessandro e, nei confronti di Juan Jesus, c’era molta sfiducia, invece bisogna dare merito al calciatore perché sta dimostrando di essere un calciatore affidabile”, ha detto Conte in conferenza stampa. Juan Jesus si è messo a camminare sulle acque in tempesta di una piazza che non lo voleva più vedere neanche al Fantacalcio. Ha trasformato debolezze e fragilità che non erano soltanto sue in una nuova occasione per farsi spazio. Non era facile. I grandi risultati si raggiungono anche grazie ai gregari.

La classifica di Serie A alla 20esima giornata di campionato

Sempre più interessante, e intricata, la massima serie italiana dopo i due recuperi infrasettimanali. Pareggio dell’Inter con il Bologna. Pareggio anche dell’Atalanta contro la Juventus. A oggi il Napoli è primo a 47 punti, Inter secondo a 44 punti ma con una partita in meno, Atalanta a 43. E sabato si gioca Atalanta-Napoli a Bergamo. Vince anche il Milan, in rimonta, contro il Como. Lo scorso fine settimana i rossoneri erano stati fermati in casa con il Cagliari così come la Juventus nel derby con il Torino, l’Atalanta in casa dell’Udinese, la Lazio dal Como. Significative in zona salvezza le vittorie del Genoa contro il Parma e del Monza con la Fiorentina.

16 Gennaio 2025

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