L'anniversario della scomparsa
La capriola di La Russa: da fan sfegatato di Mani pulite alla commemorazione di Craxi…
Il presidente del Senato annuncia che andrà a commemorare Craxi a 25 anni dalla morte. Ma il suo Msi fu tra i fan più sfegatati di Mani Pulite
Politica - di Frank Cimini
È vero che i tempi cambiano e solo i paracarri non cambiano idea. Ma dovrebbe esserci un limite alla decenza e soprattutto chi cambia idea dovrebbe spiegarlo e non agire con nonchalance come se nulla fosse accaduto in passato. Il fatto nudo e semplice è questo. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha annunciato urbi et orbi che andrà a Hammamet a commemorare Bettino Craxi a 25 anni dalla morte.
Se Craxi potesse vederlo si rivolterebbe nella tomba che lo ospita all’interno del piccolo cimitero da dove di là del mare si vede l’Italia. Il suo paese, quello che gli impedì di tornare senza manette per curarsi costringendolo a farsi operare in precarie condizioni logistiche e scientifiche in Tunisia. Il capo della procura di Milano Francesco Saverio Borrelli disse di no al lasciapassare. La politica tranne i residui del Psi tacque. L’Msi il partito in cui allora militava La Russa era stato tra i più sfegatati sostenitori della falsa rivoluzione di Mani pulite che aveva portato il leader socialista ad espatriare dicendo: “La mia libertà è la mia vita”.
Davanti al palazzo di giustizia di Milano bandiere e vessilli missini erano quelli più numerosi a sostenere la folla vociante che gridava “Di Pietro non mollare, Borrelli facci sognare”. Anche se non mancavano i simboli e gli striscioni dei partiti di sinistra comprendendo pure il centro sociale di via Leoncavallo. A fare da megafono erano soprattutto le tv di Berlusconi che dimostrò di aver capito ben poco dei fatti e di quello che sarebbe accaduto di lì a breve coinvolgendolo come l’imprenditore sul quale sarebbero state eseguite le indagini più approfondite, mentre altri grandi aziende l’avrebbero fatta franca.
Riccardo De Corato, strettissimo sodale di La Russa, il pomeriggio in cui il Parlamento aveva negato l’autorizzazione a procedere per Craxi si era incatenato davanti al numero 10 di piazza Duomo, sede dell’ufficio dove l’architetto Larini aveva portato i soldi delle tangenti. E adesso il viaggio in Tunisia per celebrare l’uomo che un tempo era considerato un latitante, anzi “il latitante” per eccellenza. Dice l’avvocato Luigi Vanni, acuto osservatore di processi vita quotidiana e miserie umane: “La verità è che non sanno chi commemorare e quali busti tenersi in casa”. Riferimento al busto di Mussolini custodito da Ignazio fino a poco tempo fa prima di cederlo alla sorella. Da pochi giorni il presidente La Russa ha un nuovo responsabile per la comunicazione, il giornalista Paolo Colonnello che fu tra i più fedeli supporter del mitico pool. Appassionato di sax, Colonnello adesso suonerà il piffero.