La guerra in Ucraina
Quali sanzioni minaccia di dare Trump a Putin se non fa la pace in Ucraina
Trump sarebbe pronto a ritirare 20.000 soldati americani dall’Europa per porre fine alla guerra, ma intanto alza la voce con il presidente russo
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Il presidente che porrà fine alle guerre alza la voce con il suo omologo russo. «Non cerco di fare male alla Russia, mi piace il popolo russo e ho sempre avuto una relazione molto buona con il presidente Putin. Non dobbiamo dimenticarci che la Russia ci ha aiutato durante la Seconda guerra mondiale», ha scritto Donald Trump su Truth. «Patteggia ora e metti fine a questa ridicola guerra», ha aggiunto ancora Trump rivolgendosi a Putin. «Se non ci sarà un accordo a breve non avrò altra scelta se non imporre nuove tasse, dazi e sanzioni su tutto quello venduto dalla Russia e vari altri Paesi partecipanti negli Stati Uniti. Facciamola finita con questa guerra, che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente. Lo possiamo fare in modo semplice o in modo difficile. È il momento di fare un accordo, non dovrebbero essere perse altre vite», ha concluso il presidente Usa.
Il presidente Usa aveva detto l’altra notte che l’Ucraina era pronta a negoziare. “Zelensky vuole la pace, me lo ha detto chiaramente” aveva ribadito Trump. Dalla Russia, non erano arrivati analoghi segnali: “Bisogna essere in due per ballare il tango”, aveva detto riferendosi a Vladimir Putin La Russia sta facendo i necessari «preparativi interni» per una telefonata tra Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump, ha detto alla Tass il viceministro degli Esteri Serghei Ryabkov. «I preparativi interni continuano – ha detto il viceministro -. Quando probabilmente sentiremo qualcosa di più chiaro e concreto da Washington, allora inizieremo a coordinare orari e questioni organizzative».
All’indomani dell’insediamento del tycoon alla Casa Bianca, l’omologo cinese Xi Jinping ha avuto una video call con il leader russo Vladimir Putin. A riferirlo l’emittente cinese Cctv, senza aggiungere dettagli sul colloquio. Se i contenuti del video-incontro ancora non sono noti, di certo, però, Pechino e Mosca non hanno nascosto nelle scorse ore i timori per alcune dichiarazioni e per gli ordini esecutivi firmati dal tycoon a poche ore dall’insediamento. A partire dagli accordi sul clima, passando per Oms e finendo con Panama.
Trump sarebbe peraltro intenzionato a ridurre la presenza delle truppe Usa in Europa di circa il 20% – ovvero di circa 20mila uomini – come parte della revisione del suo impegno alla protezione dell’Europa. La afferma una fonte diplomatica europea all’Ansa. «Inoltre, per quelle che restano, vorrebbe un contributo finanziario da parte dei Paesi europei perché questi soldati sono un deterrente e i costi non possono pesare solo sulle spalle dei contribuenti americani», aggiunge la fonte. Trump avrebbe «consistentemente» manifestato questa volontà ai vari leader europei che ha incontrato sinora.