Il caso dell'ex sindaco

Perché Gianni Alemanno è rimasto in carcere nonostante non ha fatto niente

Ventidue mesi comunque darebbero diritto alla condizionale. Perché non è stata concessa? Perché è a discrezione del giudice. Voi dite che c’è accanimento contro Alemanno? Io dico di sì.

Politica - di Redazione Web

25 Gennaio 2025 alle 10:00

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Photo by Mauro Scrobogna / LaPresse
Photo by Mauro Scrobogna / LaPresse

La procura ha insistito: Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma, l’ex ministro, il leader di movimenti di destra, deve stare in prigione per un altro anno e mezzo. Perché? Perché ha violato le regole che lo vincolavano mentre scontava ai servizi sociali una condanna a 22 mesi per traffico di influenze.

Alemanno aveva già scontato quasi tutta la pena, ma siccome ha violato le regole ora deve ricominciare da capo, e non più ai servizi sociali ma in cella. La Procura “generosamente”, ha chiesto che invece di ricominciare proprio dall’inizio e scontare tutti e 22 i mesi della condanna, né sconti sono 18. Ora tenete conto anche del fatto che Alemanno non ha ucciso, non ha ferito, non ha rubato, non ha stuprato. Era stato accusato di essere mafioso. Assolto. Di avere truffato. Assolto. Si è limitato, quando era sindaco, a chiedere agli uffici come mai un pagamento a un collaboratore, perfettamente legittimo, non era ancora stato effettuato.

Beccato -hanno gridato i giudici dopo che tutte le altre accuse erano cadute – e non sapendo bene per cosa condannare lo hanno condannato per il reato che va sempre bene: traffico di influenze. Va sempre bene perché nessuno sa cosa vuol dire. Ventidue mesi comunque darebbero diritto alla condizionale. Cioè alla sospensione della pena. Perché non è stata concessa? Perché è a discrezione del giudice. Voi dite che c’è accanimento contro Alemanno? Io dico di sì.

25 Gennaio 2025

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