La storia
Chi è e come è morto Sage Stallone, il figlio di Sylvester: che cos’è l’aterosclerosi e il ricordo di papà Sly nel documentario Netflix
L'attore, regista, sceneggiatore e star di Hollywood, ha parlato del giovane che ha interpretato anche il ruolo del figlio del leggendario Rocky Balboa. È scomparso a soli 36 anni
Cinema - di Andrea Aversa
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È stato uno dei momenti più toccanti del documentario ‘Sly‘ in onda su Netflix e dedicato alla vita di Sylvester Stallone. Mito e leggenda di Hollywood, Stallone ha dato vita a due saghe immortali ed entrate nell’immaginario culturale di ognuno di noi: Rocky Balboa e Rambo. Al netto dei tantissimi altri film che hanno reso Stallone uno degli attori simbolo dei film action, genere portato all’apice a partire dagli anni ’80, sono stati questi due personaggi ad aver reso il performer una vera e propria star.
Chi è e come è morto Sage Stallone
Una storia la sua iniziata dal basso, a partire dal rapporto conflittuale con il padre, passando per quella voglia e determinazione di essere padrone e fautore della propria vita. Proprio la relazione padre-figlio è stata centrale per tutta la narrazione. Essa influenzerà, non solo il modo di fare film – ricordiamo che Stallone è anche regista e un ottimo sceneggiatore – ma il legame che l’attore avrà con il suo primogenito e figlio maschio Sage Stallone, prematuramente scomparso il 13 luglio 2012. Il giovane aveva 36 anni e fu trovato in camera senza vita. Ad ucciderlo è stato un improvviso arresto cardiaco.
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Che cos’è l’aterosclerosi e il ricordo di papà Sly nel documentario Netflix
Si è poi scoperto che il malore fu causato da una patologia nota come aterosclerosi. Sage lo abbiamo visto tutti nel ruolo del figlio di Rocky Balboa, in Rocky V. Non è stato un caso che nel film è stato raccontato il gelo che si è creato tra padre e figlio, con il primo impegnato ad allenare un giovane talento del pugilato. Così il ring allontanerà Rocky dalla famiglia, così come il cinema ha fatto a tratti con Stallone. Quest’ultimo e la sua famiglia hanno spesso parlato di queste dinamiche e nonostante una sorta di serenità (mai) raggiunta, ciò che accadde 13 anni fa fu ed è ancora uno dei traumi più dolorosi subiti da Sly.