Il profilo
Chi è Luigi Li Gotti, l’avvocato “di sinistra” (secondo Meloni) che ha denunciato la premier: l’MSI, Prodi e la difesa di Buscetta
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Luigi Li Gotti è un avvocato “ex politico di sinistra”, “molto vicino a Romano Prodi”, secondo la premier Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio lo tira in ballo nel video diffuso nel pomeriggio di martedì in cui comunica di esser stata iscritta nel registro degli indagati (assieme ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e al sottosegretario Alfredo Mantovano) per peculato e favoreggiamento per il rimpatrio del comandante libico Almasri, il torturatore libico a capo della polizia giudiziaria di cui la Corte penale internazionale dell’Aja aveva chiesto l’arresto.
Ma è veramente così? Li Gotti, che ha 78 anni, arriva in realtà da una storia politica comune a quella della presidente del Consiglio: calabrese di Mesoraca, provincia di Crotone, dal suo curriculum politico tutto si piò dire tranne che Li Gotti abbia una storia “di sinistra”.
La militanza a destra di Li Gotti
Negli anni Sessanta Li Gotti inizia la sua carriera nell’MSI, il Movimento Sociale Italiano in cui anche la premier è stata iscritta da giovanissima: partito di cui l’avvocato calabrese è stato segretario di federazione e che ha rappresentato in Consiglio comunale dal 1972 al 1977 a Crotone.
Li Gotti resta a destra, partecipa alla svolta di Fiuggi impressa al partito da Gianfranco Fini, seguendo gli ex missini nella nuova Alleanza Nazionale. Soltanto nel 1998 lascia AN e, quattro anni dopo, entra nell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. La “vicinanza” all’ex premier Romano Prodi citata da Meloni nel video deriva dall’incarico di sottosegretario alla Giustizia nel governo di centrosinistra caduto nel 2008, quando viene candidato ed eletto al senato dall’IDV in Emilia Romagna, militando nel partito dell’ex pm di ‘Mani Pulite’ fino al 2013.
La difesa dei boss mafiosi
Nel video diffuso sui social Meloni punta anche sugli incarichi da avvocato di Li Gotti, che nel corso degli anni ha difeso noti esponenti di Cosa Nostra come Tommaso Buscetta e Giovanni Brusca, nomi citati espressamente da Meloni del filmato.
Un tentativo di demonizzare il suo accusatore che non fa i conti con una circostanza scontata: è la Costituzione italiana a prevedere che qualsiasi indagato, anche il peggiore dei criminali o dei boss mafiosi, abbia diritto ad un giusto processo e a una difesa.
Perché Li Gotti ha denunciato Meloni
Ma perché Li Gotti, da privato cittadino, ha deciso di denunciare Meloni e mezzo governo? L’avvocato rivendica in una intervista a Radio 24 di aver fatto “una scelta giudiziaria, non politica. Da comune cittadino, non posso chiedere dimissioni. Ho visto aspetti di possibile reità e ho fatto una denuncia, doverosa”.
Alla domanda se dietro l’iniziativa ci sia Romano Prodi, nel cui governo è stato sottosegretario, Li Gotti ha risposto così: “Non ci ho mai parlato in vita mia con Prodi. Io rispondo alla mia coscienza”.
Quanto all’incredibile accusa di aver svolto il suo lavoro di avvocato, anche difendendo mafiosi, Li Gotti sottolinea di aver fatto “diverse cose, tra cui anche la difesa di collaboratori di giustizia. Fu Falcone – racconta – a chiedermi se ero disposto a assumere la difesa di Francesco Marino Mannoia perché era rimasto senza difesa e io per dovere deontologico ho accettato”.