Le indagini
Emis Killa da indagato nell’inchiesta Ultrà a Milano, addio a Sanremo: l’arsenale in casa, il pestaggio dello steward a San Siro, il Daspo
Il rapper indagato per associazione a delinquere. I rapporti con l'ex capo ultrà del Milan Luca Lucci, ora in carcere per traffico internazionale di stupefacenti e tentato omicidio
Cronaca - di Redazione Web
Anche il rapper Emis Killa sarebbe indagato per associazione a delinquere dalla procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva” della Direzione Distrettuale Antimafia sugli ultrà di Inter e Milan. Lo scrive Il Corriere della Sera. Colpito da Daspo, non potrà assistere alle partite di calcio allo stadio di Milano. Dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, il rapper ha annunciato di rinunciare alla sua partecipazione a inizio febbraio al Festival di Sanremo. A Vimercate, nella sua casa, sarebbero state trovate nelle perquisizioni diversi coltelli, un taser, un tirapugni, uno sfollagente e oltre 40mila euro in contanti.
Sotto la lente degli investigatori i rapporti del rapper con alcuni degli ultras indagati, soprattutto con l’ex capo della curva sud del Milan, Luca Lucci, in questo momento in carcere per traffico internazionale di stupefacenti e tentato omicidio. Secondo le indagini il rapper sarebbe stato a casa di Lucci anche per la cena di Natale. Per l’accusa Killa sarebbe stato identificato con altre 14 persone, tra cui il fratello di Lucci: le telecamere di sorveglianza lo avrebbero ripreso mentre osservava il pestaggio di uno steward a San Siro prima di entrare in curva.
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L’indagine aveva portato a fine settembre a 19 misure cautelari tra le curve dell’Inter e del Milan. Il Daspo firmato dal questore Bruno Megale ha una durata di tre anni.
Emis Killa è il nome d’arte di Emiliano Rudolf Giambelli, ha 35 anni. Raccoglie 2,6 milioni di ascoltatori mensili su Spotify. Ha pubblicato sei album in studio. Ha vinto nel 2007 il contest di freestyle “Tecniche Perfette”. Era già stato al centro di controversie per via di alcuni suoi testi, accuse dalle quali si era sempre difeso. A Sanremo avrebbe dovuto portare la canzone Demoni. “Ho pensato a lungo a come definirlo: parla di una notte d’amore. Può vuol dire tutto e niente, però”, aveva detto annunciando la sua partecipazione con il direttore artistico Carlo Conti.
“Apprendo oggi dai giornali che sono indagato (a me è stato notificato esclusivamente il Daspo, che è un atto amministrativo e non penale) e se questo corrisponderà al vero sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni e circhi mediatici”, ha scritto in un post sui social il rapper.
“Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare. Confido che tutto si risolverà al più presto, per il meglio, e spero di poter affrontare in futuro un Festival in cui a essere centrale sia la musica, poter portare la mia canzone, parlare solo di quella e divertirmi, come avrebbe dovuto essere quest’anno e come è giusto che sia per tutti gli Artisti che decidono di mettersi in gioco e partecipare alla gara”. Non sarà rimpiazzato, i cantanti in gara saranno 29.