Sulla piattaforma Miskar della British Gas
Oltre 30 migranti a rischio della vita su una piattaforma petrolifera, cosa aspettiamo a salvarli?
Non si può perdere altro tempo, vanno soccorsi subito
Cronaca - di Angela Nocioni

Sono a 76 miglia da Lampedusa. Cosa aspettiamo ad andare a salvarli? Dare subito ordine a un mercantile di andare a prendere prima che muoiano di sete o che siano deportati nei lager tunisini! Una motovedetta 300 fa 30 miglia orarie continuative e può soccorrerli in poco tempo anche col mare grosso. Da quattro giorni ormai, 32 persone, tra cui molti bambini, senza cibo né acqua potabile sono appollaiati sulla piattaforma petrolifera Miskar, di proprietà della multinazionale inglese British Gas, al largo delle coste tunisine. Erano in fuga dalla Libia su un gommone. L’ong Mediterranea ha diffuso il video con l’appello dei naufraghi.
I naufraghi sono in contatto con Alarm Phone che, da giorni, informa costantemente le autorità italiane e maltesi della situazione di estremo pericolo. Sulle piattaforme è volato domenica e lunedì l’aereo Seabird della ong Sea-Watch. Una persona tra loro è già morta. Il mare ha onde alte e c’è forte vento. Forse è per questo che la guardia tunisina, che non soccorre mai nessuno ma cattura i naufraghi per portarli nei lager in cui vengono poi più volte venduti, non è ancora andata a prenderli.
Non si può perdere altro tempo. Soccorriamoli subito! Di quale Europa andiamo cianciando se lasciamo oltre 30 persone senza acqua né cibo in mezzo al mare in burrasca aspettando che siano i tunisini ad andare a prenderli con le motovedette date dal governo italiano per poi rinchiuderli nei lager?
‼️32 donne, uomini e bambini sono bloccati da quattro giorni sulla piattaforma petrolifera #Miskar @BGGroup.
Pubblichiamo il loro drammatico appello: chiediamo alle Autorità europee di soccorrerli subito ‼️
@Palazzo_Chigi @mitgov_it @MaltaGov pic.twitter.com/8XECtQsjHO
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) March 4, 2025