Proseguono i negoziati

Trump e Zelensky ci riprovano: cosa vogliono Ucraina, USA e Russia: i nuovi colloqui di pace in Arabia Saudita

In Arabia Saudita il presidente ucraino ha ribadito di volere la tregua e se non è accaduto è solo per colpa di Mosca. Gli Usa si aspettano aperture

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

11 Marzo 2025 alle 10:00

Condividi l'articolo

AP Photo/ Mystyslav Chernov
AP Photo/ Mystyslav Chernov

La via negoziale procede sull’asse Washinton-Mosca-Riad. Ma con l’aggiunta di Kiev. Quanto all’Europa, è semplicemente fuori. La Russia e gli Usa sono ancora “nella fase iniziale del percorso” negoziale per ripristinare le loro relazioni e il cammino che li attende “è piuttosto lungo e difficile”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolineando tuttavia che “i due presidenti hanno espresso la volontà politica in questa direzione”.

Nonostante Donald Trump e Vladimir Putin abbiano avuto finora una sola conversazione telefonica, si è trattato di un momento “abbastanza costruttivo per dialogare e risolvere i problemi”, ha osservato il portavoce, citato dall’agenzia Interfax. Ci saranno anche colloqui di alto livello fra Stati Uniti e Russia nei prossimi giorni in Arabia Saudita, ha reso noto Cnn citando fonti informate che non hanno precisato altro. Gli incontri saranno separati da quelli fra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina in programma oggi a Gedda.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ribadito prima dei colloqui con i funzionari statunitensi in Arabia Saudita di oggi che l’Ucraina vuole la pace e la Russia è “l’unica ragione” per cui la guerra si trascina.L’Ucraina cerca la pace sin dal primo secondo della guerra e abbiamo sempre detto che l’unica ragione per cui la guerra continua è la Russia”, ha dichiarato Zelensky sui social media. Il presidente ucraino è da ieri a Gedda, dove incontrerà l’erede al trono saudita, il principe Mohammed bin Salman.

I dirigenti americani intendono usare l’incontro di oggi in Arabia Saudita con la delegazione ucraina per valutare se Kiev sia disposta a fare concessioni materiali alla Russia per mettere fine alla guerra: lo affermano due funzionari statunitensi citati dal sito della Reuters. “La delegazione statunitense cercherà anche segnali che indichino se gli ucraini siano seriamente intenzionati a migliorare i rapporti con l’amministrazione Trump”, dopo il litigio in diretta mondiale alla Casa Bianca, ha affermato uno dei funzionari. “La condivisione di intelligence con l’Ucraina sarà discussa negli incontri di questa settimana”. Lo ha detto Steve Witkoff, l’inviato di Trump, in un’intervista a Fox, nella quale ha detto di attendersi sostanziali progressi con Kiev dagli incontri in Arabia Saudita.

Nei colloqui bilaterali di oggi in Arabia Saudita, “l’Ucraina cercherà di convincere gli Stati Uniti a riprendere la (condivisione di) intelligence e il supporto militare, convincendo Donald Trump che Volodymyr Zelensky vuole una rapida fine della guerra con la Russia”: lo scrive il Financial Times, che cita “funzionari informati sui preparativi per i negoziati” di Riad, che hanno detto che Kiev “è pronta a proporre un cessate il fuoco parziale con Mosca sugli attacchi di droni e missili e sulle operazioni nel Mar Nero”. “L’obiettivo di qualsiasi negoziato tra le autorità ucraine e statunitensi in Arabia Saudita sarà, in particolare, quello di concordare una ripresa dell’assistenza”, ha affermato nei giorni scorsi Fedir Venislavskiy, parlamentare ucraino del partito di Zelensky e membro della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale, citato dal Ft. “Le tattiche sono cambiate”, secondo Volodymyr Fesenko, analista politico di Kiev, anch’egli citato dal quotidiano finanziario. “Ora la cosa più importante è normalizzare le relazioni con gli Stati Uniti e, se prima il piano era di ottenere prima le garanzie di sicurezza e poi spingere per un cessate il fuoco, ora è ovvio che l’ordine sarà diverso. Trump dice che l’Ucraina non vuole un cessate il fuoco; quindi, il nostro obiettivo è dimostrare agli Stati Uniti che siamo pronti ad agire il più rapidamente possibile e ad avviare negoziati diretti con la Russia”, ha aggiunto l’esperto ucraino.

Intanto, l’’Fsb, il servizio d’intelligence di Mosca, ha annunciato l’espulsione di due diplomatici del Regno Unito, accusato di «spionaggio». Si tratta del secondo segretario dell’ambasciata e del marito del primo segretario, che dovranno lasciare la Russia «entro due settimane». L’Fsb afferma di aver «scoperto prove che questi diplomatici stavano portando avanti attività di sovversione e di intelligence che minacciano la sicurezza della Federazione Russa». Stando a quanto comunicato, le accuse riguardano «il secondo segretario dell’ambasciata, Alkesh Odedra» e «Michael Skinner», identificato come «coniuge di Tabassum Rashid, primo segretario del dipartimento politico dell’ambasciata». Il Regno Unito ha condannato la Russia per l’espulsione di due diplomatici britannici per «spionaggio» definendo come «calunniose e infondate» le accuse mosse da Mosca nei loro confronti. È quanto si legge in una nota del Foreign Office. In sintesi: a Geda si negozia, in Europa ci si riarma e si spia. Consegnando a Trump le chiavi della pace. Chapeau.

11 Marzo 2025

Condividi l'articolo