20esimo suicidio del 2025
Detenuto 45enne si è tolto la vita nel carcere di Foggia, si è impiccato nel bagno dell’infermeria: “Sistemato in una stanza sovraffollata”
Sono stati sei, negli ultimi sette giorni, i reclusi che si sono uccisi in cella
Cronaca - di Redazione Web

Un uomo di 45 anni di Vieste, detenuto nel carcere di Foggia, si è ucciso impiccandosi nel bagno del reparto infermeria. Lo rende noto il Sappe, il Sindacato autonomo della polizia penitenziaria che denuncia che “tanti eventi drammatici che avvengono nel carcere di Foggia e negli altri penitenziari pugliesi, compresi i suicidi, potrebbero essere determinati anche dal grave sovraffollamento“. Il 45enne era arrivato in carcere domenica scorsa con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e poi era stato sistemato in un camerone del reparto infermeria insieme ad altri 7 detenuti mentre la stanza – evidenzia il sindacato – poteva contenere non più di 4 posti.
Detenuto 45enne si è tolto la vita nel carcere di Foggia
Oggi pomeriggio (ieri, ndr) l’uomo è andato nel bagno e si è impiccato alle sbarre della finestra. Il Sappe non esclude che proprio il fatto di essere stato sistemato in una stanza sovraffollata, così come sono tutte le altre nel penitenziario del capoluogo Dauno, possa aver influito negativamente sulla decisione di compiere l’insano gesto. “A questo punto – dichiara in una nota il sindacato – chiediamo a tutti quelli (politici, magistrati, garanti) che credono che le carceri debbano essere un luogo di punizione ma nello stesso tempo di redenzione, di attivarsi affinchè si ripristini la legalità e rispetto della dignità delle persone.
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La denuncia del Sappe
Quando muore una persona è sempre una sconfitta per lo Stato, e ci auguriamo che questa volta, invece di tentare di scaricare la colpa su chi cerca di vegliare sui detenuti in maniera corretta e nel rispetto delle regole, si cerchino gli eventuali responsabili tra quelli che dovrebbero garantire condizioni di dignità a chi viene privato della propria libertà“. Ad oggi sono 20 i suicidi avvenuti in carcere nel 2025. Una cifra ‘monstre’, soprattutto se consideriamo che ne sono accaduti sei in soli sette giorni (di cui due nel penitenziario di Montorio a Verona). Con tale media, quest’anno potrebbe essere il peggiore per quanto riguarda una mattanza di Stato che continua senza fine e nell’indifferenza generale.