Le operazioni di terra nella Striscia

A Gaza tornano i raid, in Israele torna l’ultradestra: una “condanna a morte” per gli ostaggi

L’Idf annuncia l’avvio di operazioni di terra nella Striscia. Hamas: “Quasi mille morti in 48 ore per gli attacchi israeliani”. A Gerusalemme in migliaia protestano contro il premier

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

20 Marzo 2025 alle 10:00

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AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press/LaPresse

Il cinismo senza limiti. I giochi di potere che mettono in conto centinaia di morti e il sacrificio degli ostaggi. L’editoriale di Haaretz è un possente j’accuse contro l’uomo che tiene nelle sue mani il destino di due popoli.

“Il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha pagato in anticipo il prezzo richiesto per il ritorno di Itamar Ben-Gvir al governo. Non di tasca sua, ovviamente, ma con il sangue dei 59 ostaggi il cui destino potrebbe essere segnato dalla ripresa della guerra, che ha già segnato il destino di centinaia di palestinesi, tra cui donne e bambini. Martedì Eliya Cohen, liberata dalla prigionia di Hamas, ha definito la ripresa della guerra una “condanna a morte” per gli ostaggi. Ma questo interessa al primo ministro meno della sua ricompensa sotto forma di ritorno a casa del partito Otzma Yehudit di Ben-Gvir.[…] È Israele – non Hamas – a impedire l’attuazione dell’accordo e la restituzione degli ostaggi. La dichiarazione rilasciata dall’ufficio di Netanyahu dice anche che l’obiettivo del nuovo attacco a Gaza è “raggiungere gli obiettivi della guerra così come sono stati determinati dai vertici politici, compreso il rilascio di tutti i nostri ostaggi, vivi e deceduti”. Questa è un’altra bugia. La pressione militare mette in pericolo gli ostaggi e, ovviamente, anche le vite dei soldati israeliani e dei residenti di Gaza, oltre a distruggere ciò che resta del territorio. Netanyahu ha abbandonato gli ostaggi per salvare il suo governo”, conclude l’editoriale.

Amos Harel, analista di questioni militari, ha scritto su Haaretz: «Israele ha consapevolmente violato il cessate il fuococon l’approvazione americana – perché non voleva rispettare i termini dell’accordo che aveva accettato due mesi fa». L’estrema destra passa all’incasso. Poco dopo la mezzanotte di martedì, il gabinetto dei ministri israeliano ha approvato all’unanimità la rielezione del leader del partito di estrema destra Jewish Power, Itamar Ben-Gvir, a ministro della Sicurezza nazionale. Una decisione che era stata annunciata da una nota congiunta dal partito della destra ortodossa di Ben Gvir e dal Likud del premier Benyamin Netanyahu. Ben Gvir rientra torna al governo, poco meno di due mesi dopo aver lasciato la poltrona di ministro nel contesto dell’escalation del conflitto a Gaza dopo la rottura del cessate il fuoco con Hamas da parte di Tel Aviv.

“Siamo nel mezzo della guerra di resurrezione, la guerra dei sette fronti, e stiamo vincendo. Ma la battaglia non è ancora finita. Questa sera gli Houthi hanno nuovamente lanciato missili verso Israele. Invito i cittadini a seguire rigorosamente le istruzioni del comando del fronte interno: salvano vite” ha detto il premier Netanyahu in un messaggio registrato martedì notte. Una guerra area e a terra. Il portavoce dell’Idf ha affermato che nelle ultime 24 ore l’esercito ha avviato operazioni di terra mirate nel centro della Striscia di Gaza e a sud, con l’obiettivo di “espandere l’area di sicurezza e creare un cuscinetto parziale tra la parte settentrionale della Striscia e quella meridionale”. Come parte dell’operazione, le forze hanno ripreso il controllo al centro dell’asse Netzarim. Allo stesso tempo, è stato deciso che le forze della Brigata Golani sarebbero state posizionate nel settore meridionale pronte a operare. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che Israele inizierà a sollecitare i palestinesi a evacuare il prima possibile dalle zone di combattimento nella Striscia di Gaza. Katz ha avvertito che Israele si sta preparando a intensificare la sua nuova offensiva. In una dichiarazione, ha affermato che se gli ostaggi detenuti a Gaza non saranno liberati, “Israele agirà con un’intensità che non avete mai visto”.

Cosa sia per la gente di Gaza questa “Guerra di resurrezione”, lo si comprende dalla dichiarazione della Direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell, del 18 marzo 2025: “I resoconti e le immagini che emergono dalla Striscia di Gaza in seguito agli attacchi di oggi sono più che terribili. Secondo le notizie, centinaia di persone sono state uccise, tra cui più di 130 bambini, il che rappresenta il più alto numero di bambini morti in un solo giorno nell’ultimo anno. Alcuni degli attacchi hanno colpito rifugi di fortuna con bambini e famiglie che dormivano, ricordando ancora una volta che a Gaza nessun luogo è sicuro. Gli ultimi attacchi arrivano mentre gli aiuti salvavita rimangono bloccati all’ingresso di Gaza, aggravando i rischi per i bambini. Sono passati sedici giorni da quando l’ultimo camion che trasportava aiuti umanitari è entrato a Gaza. Inoltre, è stata tagliata l’elettricità al principale impianto di desalinizzazione, riducendo significativamente la quantità di acqua potabile. Oggi, il milione di bambini di Gaza – che hanno sopportato più di 15 mesi di guerra – è ripiombato in un mondo di paura e morte. Gli attacchi e la violenza devono cessare – ora”.

Sono almeno 970 – tra cui 183 bambini e 95 donne – le vittime delle ultime 48 ore di attacchi israeliani a Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità dell’enclave gestito da Hamas, secondo cui, il bilancio totale della guerra nella Striscia di Gaza, che si rifà ai dati di martedì è pari a 48.577 persone uccise. Il direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ed i progetti (Unops) Jorge Moreira da Silva ha confermato, ai cronisti a Bruxelles, la morte di un funzionario internazionale dell’ufficio locale dell’Unops a Gaza e il grave ferimento di almeno cinque altri operatori nella loro sede nel governatorato centrale di Deir al-Balah. Fonti delle Nazioni Unite, citate dalla France Presse, hanno affermato c’è una seconda vittima nello staff. Moreira da Silva, non ha confermato il secondo decesso in via ufficiale. Non è chiara la natura dall’attacco che, è stato sottolineato, proveniva comunque dalle forze israeliane.

Le proteste a Tel Aviv

Intanto, cresce la protesta interna a Israele. Manifestanti si sono scontrati con la polizia mentre cercavano di superare le barriere per raggiungere la residenza privata di Netanyahu, come riferiscono i media israeliani. Migliaia di persone manifestano a Gerusalemme contro la decisione del governo di rimuovere il capo dello Shin Bet Ronen Bar oltre a chiedere un accordo per il rilascio degli ostaggi, e la fine dei combattimenti a Gaza. Le immagini mostrano agenti di polizia che cercano di arginare i manifestanti mentre la folla tenta di sfondare le barriere. A incitare la protesta contro il premier è stato anche il leader dell’opposizione Yair Lapid, che ha definito il governo “illegittimo”.

Secondo Lapid, come riportato dal quotidiano Times of Israel, “l’unica soluzione è l’unità di un popolo che si unisce e grida ‘basta’”. Lapid è alla guida del partito Yesh Atid, che in italiano significa “C’è un futuro”. Secondo un sondaggio dell’Israel Democracy Institute, un centro studi di Gerusalemme, il 73 per cento degli israeliani è a favore di proseguire i negoziati con Hamas per ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi. È a favore anche il 56 per cento degli israeliani che si definiscono conservatori e il 62 per cento degli elettori del Likud, il partito di Netanyahu (destra).

20 Marzo 2025

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