Il dramma a Napoli
Il padre di Aurora Bellini, la studentessa morta in gita sul traghetto: “Non era malata, voglio la verità”

“Voglio solo e semplicemente la verità, il resto è un dolore che nessuno può immaginare”. Sono le parole, cariche di dolore, di Paolo Bellini, il papà di Aurora, la studentessa 19enne morta nella notte di lunedì 17 marzo sul traghetto Napoli-Palermo, su cui si era imbarcata con la sua classe per andare in gita scolastica nel capoluogo siciliano.
Aurora Bellini viveva a Batignano, frazione di Grosseto dove frequentava l’istituto Manetti-Porciatti. Il padre Paolo al Corriere Fiorentino racconta che l’ultimo saluto con la figlia era avvenuto proprio lunedì mattina: “L’ho vista al parcheggio, prima di salire sul pullman. Mi ha dato un abbraccio, mi ha dato un bacio. Mi ha detto che ci saremmo sentiti non appena sarebbe arrivata a destinazione. Era felice e contenta, bella come sempre”.
Quella sera, intorno alle 20, c’è l’ultimo contatto telefonico col padre: “Stava bene, si stava divertendo – racconta Paolo Bellini -. Mi ha detto che sarebbe andata a mangiare la pizza con i compagni di scuola e che poi sarebbe andata nella discoteca della nave. Ha aggiunto che non avrebbe fatto tardi”. Poi, verso le due di notte, un’altra chiamata: “Mi hanno detto che mia figlia… ha capito insomma. La mattina scherzava, poche ore prima ci siamo sentiti e poi…”.
Il genitore vuole capire cosa è successo alla figlia 19enne e per questo è partito per la Campania per seguire personalmente le indagini della Procura di Torre Annunziata. Per il momento al vaglio degli inquirenti l’ipotesi è che la morte della studentessa sia stata causata da un infarto, ma Paolo sottolinea che Aurora “non aveva alcuna patologia pregressa”. In ogni caso “c’è un indagine in corso, hanno chiesto riserbo e io ho intenzione di rispettarlo”, aggiunge il padre, operaio e dirigente della squadra di calcio Batignano, oltre a membro della Pro Loco della stessa frazione di Grosseto.
Nell’intervista Paolo Bellini si lascia poi andare ad un commento amaro: “Lo sa qual è la cosa più dolorosa? Accettare l’idea che la dovrò portare per l’ultimo viaggio al cimitero. E pensare che ha appena 19 anni. Era nel fiore della sua vita”.