L'ultima strage
Ennesima strage in mare, partiti in 56 trovati vivi solo in 10: l’ombra dell’omissione di soccorso
L’ultimo naufragio. Partiti da Sfax in 56, trovati solo 10 vivi alla deriva nelle acque di Lampedusa
Cronaca - di Redazione Web

Di certo si sa soltanto che almeno quaranta persone sono morte in mare. Che nelle acque vicino a Lampedusa, Guardia costiera e Guardia di finanza hanno trovato una imbarcazione mezz’affondata con 10 superstiti e 6 cadaveri partita da Sfax, forse quattro giorni prima. Sempre più complicato avere da fonti istituzionali riscontri e dati sui naufragi di migranti.
Non si sa dove è avvenuto il naufragio. Parla di acque internazionali la nota dell’Ansa, apparsa soltanto dopo che la notizia, poi rilanciata dall’Agi, era già uscita grazie al lavoro di monitoraggio costante del Mediterraneo centrale fatto da Sergio Scandura di Radio radicale. Non dice però se si trattasse delle acque internazionali dove il coordinamento del salvataggio spetta all’Italia (cioè se si trattasse di Sar italiana), fermo restando che quando c’è un naufragio chiunque ne abbia notizia ha l’obbligo di precipitarsi a salvare i naufraghi. Certo è che le barche alla deriva non volano.
I superstiti per ora sono a Lampedusa, sono in mano alla Croce rossa, soltanto da loro si potrà sapere qual è stata la causa del naufragio. Sono partiti in 56 e sono arrivati vivi in 10. Sono forse stati speronati in acque tunisine? Sono innumerevoli le testimonianze di sopravvissuti a naufragi sulla rotta tunisina che raccontano di essere stati fatti cadere in acqua dalle manovre delle motovedette della Guardia nazionale.