Il discorso della segretaria Pd

Le accuse di Schlein a Meloni: “La premier tra silenzi e offese agli antifascisti”

Il discorso della segretaria del Pd alla Camera. Niente sugli orrori di Gaza, niente sull’invasione dell’Ucraina, solo subordinazione a Trump e revisionismo storico contro i liberali

Politica - di Redazione Web

20 Marzo 2025 alle 13:30

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Photo by Roberto Monaldo / LaPresse
Photo by Roberto Monaldo / LaPresse

Di seguito ampi stralci del discorso pronunciato ieri alla Camera da Elly Schlein

La Presidente Meloni è fuggita di nuovo. Non ha mai risposto su quali organi statali, che soli dispongono del costoso spyware Paragon, l’abbiano usato per spiare direttori di giornali e attivisti. Che cosa state coprendo? Non ha mai spiegato perché sia stato rilasciato e riaccompagnato un torturatore libico a casa con un volo di Stato. Di un silenzio la ringrazio, presidente Meloni, solo di uno. Tra le parole che mancano, per pudore, nella vostra risoluzione, c’è modello Albania”. Non lo dice più. Nel testo parlate di “soluzioni innovative”, talmente innovative che vi sono fallite al collaudo sulla pelle delle persone più fragili e sulle tasche degli italiani.
Tuttavia i suoi silenzi sono ancora più gravi sui fatti che hanno in pochi mesi stravolto la geopolitica e avviato un mutamento d’epoca.

GAZA

La rottura della tregua a Gaza è gravissima, non abbiamo sentito la sua voce condannare l’azione dell’esercito israeliano che con raid a tappeto ha ripreso il massacro di palestinesi con 400 vittime di cui almeno 130 bambini. Non l’abbiamo sentita condannare le parole di Netanyahu secondo cui “il negoziato si farà sotto le bombe” mentre non ha mai smesso di appoggiare le violenze in Cisgiordania che hanno costretto 40.000 persone a fuggire. Non l’abbiamo sentita dire una parola nemmeno quando Trump ha postato un video che propone un resort per ricchi là dove sono stati massacrati oltre 45.000 palestinesi. La miglior risposta che potrebbe dare, Presidente, è riconoscere pienamente lo Stato di Palestina. Ora serve davvero tutto l’impegno diplomatico e politico fin qui mancato, purtroppo, dalla comunità internazionale, dall’Unione Europea e dal suo governo per far riprendere il cessate il fuoco, consolidarlo, liberare tutti gli ostaggi israeliani, proteggere i civili, porre fine alle violenze nei territori palestinesi occupati e per avviare un processo di pace verso i due popoli e due Stati.

UCRAINA

Non ha detto nulla quando l’amministrazione americana ha ripetutamente attaccato l’Unione europea, quando ha umiliato l’Ucraina, il suo popolo e il Suo presidente alla Casa Bianca, anzi, è andata a portare i suoi omaggi alla Convention trumpiana che persino l’estrema destra di Le Pen ha disertato, tra motoseghe e saluti nazisti, e lì ha dato ragione a Vance che dice che in Europa non c’è libertà di parola. Che imbarazzo. Non ha reagito nemmeno di fronte all’esclusione dell’Ucraina e dell’Unione europea dal negoziato in corso.

DAZI

Trump annuncia dazi del 25% per l’Unione europea, una guerra commerciale che pagheranno anzitutto imprese e lavoratori italiani. Ma ancora niente, lei anziché alzare la voce con Trump se la prende con l’Europa che reagisce. Voleva fare la pontiera tra Trump e l’Europa, e invece si è già ridotta a complice silenziosa di un progetto di disgregazione dell’Unione europea. La sua è una neutralità ideologica: non sa scegliere tra la maglia dell’Italia e quindi dell’Europa, o il cappellino di Trump. Questo silenzio a testa bassa per non urtare Trump e Musk lo sta pagando l’Italia, relegata al margine della discussione.

***

Oggi la Lega ha detto che lei non ha il mandato per approvare al Consiglio il piano di Riarmo. Lei è commissariata dal suo stesso governo, non ha agibilità politica. Abbia il coraggio di dirlo. Di scriverlo. La nostra mozione invece non l’ha letta visto che si inventa cose che non ci sono scritte. La aiuto leggendo io: “All’Unione europea serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati”. Serve la volontà politica di creare un esercito europeo, con un unico comando, perché questo aumenta la deterrenza, non 27 eserciti nazionali diversi e non coordinati. La Difesa comune va finanziata con gli investimenti comuni e debito europeo, e non con il debito nazionale. Il piano ReArmEU, va invece nella direzione di favorire soprattutto il riarmo dei 27 Stati membri. E lei, come unico contributo al dibattito ha chiesto di cambiarne il nome! Il piano va radicalmente cambiato, poiché così come presentato non contribuisce alla difesa comune e rischia di ritardarla.

La presidente Meloni non solo non ha il coraggio di difendere i valori su cui l’Unione s’è fondata dagli attacchi di Trump e di Musk, ma ha deciso qui di nascondere le divisioni del governo oltraggiando la memoria europea. Noi non accettiamo i vostri tentativi di riscrivere la storia. Lei in quest’aula ha oltraggiato la memoria del manifesto di Ventotene, riconosciuto da tutti come la base su cui si è fondata l’Unione europea, perché scritto da giovani mandati al confino dai fascisti che non risposero all’odio e alla privazione di libertà con altro odio, ma con una visione di Europa federale che superasse i nazionalismi che nel nostro continente hanno prodotto soltanto guerre, anche oggi.

Non si permetta mai più di oltraggiare la memoria di Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Ernesto e Ada Rossi, Eugenio Colorni, se siamo qui a discutere in un Parlamento democratico è grazie a persone come loro. Lei dice che quell’Europa non è la sua. E allora le chiedo se la sua Italia è quella della Costituzione perché sono gli stessi antifascisti che l’hanno scritta. E stiamo ancora aspettando che si dichiari antifascista pure lei. Noi siamo convintamente, in modo aperto e plurale, dalla parte dell’Italia e quindi, indissolubilmente, dell’Europa. Le posizioni che lei ha assunto in queste settimane vanno contro l’interesse italiano.

20 Marzo 2025

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