Il rapporto Oim
Migranti, il 2024 è l'”anno nero” delle morti: aumentano le vittime in Africa e in Europa

L’anno più letale mai registrato per i migranti. È così che verrà ricordato il 2024 stando agli ultimi dati resi noti oggi dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni, l’Oim.
Le persone che hanno perso la vita sulle rotte migratorie lo scorso anno sono state 8938, secondo quanto ricostruito dall’organizzazione in un report diffuso da Ginevra, in Svizzera. Numeri provvisori e al ribasso: morti e sparizioni sono infatti molti più alti, ma centinaia e centinaia non sono documentabili a causa della scarsità di fonti ufficiali.
Per la vicedirettrice generale per le operazioni dell’Oim Ugochi Daniels, “la tragedia del crescente numero di decessi di migranti in tutto il mondo è inaccettabile nonché prevenibile. Dietro ogni numero c’è un essere umano, qualcuno per il quale la perdita è devastante”, ha sottolineato.
Oltre che a livello globale, il 2024 è stato “l’anno più mortale mai registrato nella maggior parte delle regioni del mondo, tra cui l’Asia (2778 persone decedute), l’Africa (2242) e l’Europa (233)”, riferisce l’Oim.
Morti in diminuzione nel Mediterraneo
Sono invece in diminuzione le vittime migranti nel Mediterraneo, secondo quanto si legge nel rapporto Oim: sono stati 2452, un numero importane, secondo solo a quello registrato nel complesso in Asia (2778), che però non rappresenta un nuovo record. Tuttavia la quantità di morti, osserva l’organizzazione delle Nazioni Unite, dimostra il bisogno di “adeguati sistemi di ricerca e soccorso nonché la necessità di rotte migratorie sicure e regolari come alternative a questo viaggio rischioso”.
L’organizzazione sottolinea allo stesso tempo che in questi primi tre mesi del 2025 sono stati “già 208 i morti nel Mediterraneo centrale” e per questo sono “urgenti percorsi di migrazione regolari più sicuri ed estesi per prevenire ulteriori tragedie”.
Le morti in diminuzione nel Mediterraneo sono dovute probabilmente anche agli accordi presi tra Italia, Unione Europea e i Paesi del Nord Africa per bloccare le partenze: allo stesso tempo emerge dal rapporto Oim l’aumento delle morti in Africa, segno che la tendenza a spostarsi è rimasta la stessa e che dunque il piano del governo Meloni non è un “deterrente” alle partenze.