L'allarme di Save The Children
A Gaza bambini in trappola sotto le bombe di Netanyahu
Il Nord della città in macerie è assediato dalle truppe israeliane, che bloccano l’accesso ad acqua e cibo, denuncia l’organizzazione. Salgono a 200 i minori uccisi nelle ultime 72 ore
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

Ecco cosa è Gaza. Dire un inferno in terra è un eufemismo. «Centinaia di migliaia di bambini sono intrappolati nel Nord di Gaza dopo che le forze israeliane hanno isolato l’area dal resto della Striscia, e decine di migliaia sono a rischio imminente a causa delle operazioni militari di terra intorno alla città di Beit Lahiya, nel Governatorato di Gaza Nord».
Lancia l’allarme Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. «Questo – si legge in un comunicato – fa seguito agli ultimi giorni di attacchi aerei israeliani in tutta Gaza che hanno infranto la pausa di otto settimane nelle ostilità e hanno causato il giorno più letale per i bambini della Striscia…”. «L’assedio nel Nord di Gaza sta nuovamente bloccando l’accesso agli aiuti salvavita, compresi cibo e medicinali», denuncia ancora Save the Children, che giovedì non è stata in grado di consegnare alle famiglie l’acqua che doveva essere distribuita attraverso un’organizzazione partner. «Questo avviene dopo che, a partire dal 2 marzo, le forze israeliane hanno bloccato tutti gli aiuti e le forniture commerciali che entrano nella Striscia», evidenzia la nota. Almeno 200 bambini sono rimasti uccisi nella nuova offensiva lanciata da Israele a Gaza, oltre un terzo del totale delle vittime. Duecento in 72 ore. A fornire il bilancio dei bambini morti da martedì è stata la portavoce dell’Unicef a Gaza, Rosalia Paulin, a quanto riporta al Jazeera. Le autorità sanitarie di Gaza hanno reso noto che più di 590 palestinesi sono stati uccisi finora e il bilancio continua ad aumentare mentre gli attacchi aerei israeliani e gli assalti di terra si intensificano. Ma ai guerrafondai di Tel Aviv non basta.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha minacciato di annettere aree della Striscia di Gaza a Israele se Hamas si rifiuterà di rilasciare gli ostaggi ancora detenuti. «Nel caso in cui l’organizzazione terroristica Hamas continui a rifiutarsi di rilasciare gli ostaggi – dice Katz – ho ordinato alle Idf di catturare altre aree, evacuare la popolazione ed espandere la zona di sicurezza attorno a Gaza per la protezione delle comunità israeliane e dei soldati delle Idf, attraverso un controllo permanente dell’area da parte di Israele». “Nel frattempo intensificheremo gli attacchi aerei, marittimi e terrestri, ed espanderemo le operazioni di terra, usando tutti i mezzi di pressione militari e politici, compreso il trasferimento forzato degli abitanti verso il sud della Striscia e l’attuazione del piano di trasferimento volontario della popolazione fuori dal territorio proposto dal presidente statunitense Donald Trump”, ha aggiunto.
Medici senza frontiere (Msf) è “sconvolta e rattristata dall’uccisione di Alaa Abd-Elsalam Ali Okal, membro dello staff dell’organizzazione, in un attacco aereo israeliano che ha colpito la sua abitazione a Deir Al Balah, nella zona centrale della Striscia di Gaza”. Alaa Okal, precisa un comunicato dell’organizzazione, “insieme a centinaia di altre persone in tutta la Striscia, è stato ucciso la mattina presto del 18 marzo, in seguito alla ripresa degli attacchi israeliani”. Centinaia di altre persone sono rimaste ferite in questa brusca fine del cessate il fuoco, sottolinea Msf, che ricorda come Alaa Okal sia entrato a far parte dello staff come addetto alla lavanderia nel settembre 2024 e come abbia svolto un ruolo importante presso l’ospedale da campo di Msf a Deir Al Balah. Aveva 29 anni. “In questo tragico momento, i nostri pensieri vanno alla sua famiglia e a tutti i colleghi e colleghe a Gaza con i quali piangiamo la sua morte e siamo al loro fianco in questi momenti estremamente difficili”, aggiunge Msf.
Alaa Okaal è il decimo membro dello staff di Msf ucciso dall’inizio della guerra a Gaza. Msf “condanna la sua uccisione e chiede ancora una volta il rispetto e la protezione dei civili”. Il Turkish Friendship Hospital for Cancer Patients nel centro di Gaza, fatto esplodere dall’esercito israeliano, che lo considerava in disuso e “un’infrastruttura terroristica”, era l’unico nella Striscia a fornire cure oncologiche. Lo riporta al Jazeera. L’ospedale è situato nel corridoio Netzarim, vicino a Salah al-Din Road, area su cui Israele ha detto di voler mantenere il controllo dopo averla utilizzata per l’offensiva militare dopo il 7 ottobre 2023. In passato la struttura forniva cure contro il cancro a 10.000 pazienti all’anno.
Intanto, l’Egitto ha negato le indiscrezioni secondo cui avrebbe intenzione di consentire temporaneamente a 500.000 abitanti di Gaza di entrare in una città nel Sinai settentrionale. Il Cairo ribadisce il proprio «rifiuto totale e definitivo di qualsiasi tentativo di trasferimento forzato o volontario dei fratelli palestinesi» al di fuori della Striscia, e in particolare verso l’Egitto, poiché ciò equivarrebbe a una «liquidazione della causa palestinese» e rappresenterebbe una grave minaccia per la sicurezza nazionale egiziana, riporta l’agenzia Mena, in linea con altri media ufficiali come Al Qahera News, Al Ahram e Al Masry Al Youm.
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