Le "purghe" di Bibi

Netanyahu silenzia i suoi “oppositori”, sfiduciata la procuratrice generale Baharav-Miara: pesa lo scandalo Qatargate israeliano

Esteri - di Redazione

24 Marzo 2025 alle 16:05

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Netanyahu silenzia i suoi “oppositori”, sfiduciata la procuratrice generale Baharav-Miara: pesa lo scandalo Qatargate israeliano

Cacciare chiunque indaghi su di lui e sulla sua cerchia di fedelissimi, in quello che appare come un progetto di “epurazione politica”. Dopo la cacciata, fermata dalla Corte Suprema israeliana, di Ronen Bar, capo dello Shin Bet, il servizio segreto interno di Israele, il governo di estrema destra ultranazionalista di Benjamin Netanyahu prosegue nei suoi intenti di sradicare i sistemi di “check and balance” votando la sfiducia nei confronti della procuratrice generale Gali Baharav-Miara.

Baharav-Miara è la funzionaria di più alto livello della magistratura, che dirige le attività di pubblica accusa e fornisce consulenza legale al governo: la mozione di sfiducia è il primo passo della procedura per la rimozione dal suo incarico ed è una mossa a suo modo storica, dato che con la decisione presa domenica dal Consiglio dei ministri israeliano per la prima volta nella storia del Paese una procuratrice generale viene sfiduciata.

Allo stesso tempo la decisione del gabinetto Netanyahu non sorprende. Nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Yariv Levin, aveva accusato Baharav-Miara di avere una condotta “non consona” e “differenze di opinioni sostanziali e prolungate” con il governo.

Il quadro storico in cui avviene lo scontro tra Netanyahu e Baharav-Miara è quello di un prolungato conflitto tra il primo ministro israeliano e la magistratura: nel 2019 l’allora procuratore generale aveva accusato il leader del Likud di corruzione, processo che tutt’oggi è in corso, e Netanyahu si era dovuto dimettere. Nel 2022 era poi tornato al potere e aveva promosso una riforma della giustizia che avrebbe rivoluzionato il sistema, di fatto eliminando la possibilità per le toghe di limitare i poteri del governo, portando ad estese manifestazioni di piazza contro il progetto dell’esecutivo. L’approvazione del provvedimento era stata poi bloccata dallo scoppiare del conflitto con Hamas.

Ma la sfiducia votata dal Consiglio dei ministri nei confronti della procuratrice generale Gali Baharav-Miara va letta anche nel quadro di un evidente piano politico da parte di Netanyahu, ovvero quello di rafforzare il proprio potere e allontanare e silenziare chiunque sia un ostacolo ai suoi progetti: era stato il caso di Ronan Bar, il capo dello Shin Bet che in più occasioni dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 aveva espresso posizioni critiche contro il governo Netanyahu, ma anche dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, licenziato nel novembre 2024 dopo mesi di rapporti problematici e di “divergenze” sulla modalità con cui gestire l’offensiva nella Striscia di Gaza.

Ma soprattutto sia Ronan Bar che Gali Baharav-Miara stavano indagando sul cosiddetto Qatargate, lo scandalo legato ai soldi dell’emirato che sarebbero finiti tra le mani di stretti collaboratori di Netanyahu: si tratta di accuse gravissime, anche perché il governo qatariota ospita e finanzia Hamas.

di: Redazione - 24 Marzo 2025

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