Gli scontri

Turchia, proteste in piazza contro l’arresto e sospensione del sindaco di Istanbul Imamoglu: ma 15 milioni lo votano alle primarie

Esteri - di Redazione

24 Marzo 2025 alle 11:57

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Turchia, proteste in piazza contro l’arresto e sospensione del sindaco di Istanbul Imamoglu: ma 15 milioni lo votano alle primarie

La repressione imposta dal regime di Recep Tayyip Erdogan non ferma le proteste di massa nel Paese, ed in particolare a Istanbul, per l’arresto del suo sindaco Ekrem Imamoglu.

Il primo cittadino, principale oppositore del presidente ed in predicato di candidarsi per le elezioni previste nel 2028, è stato arrestato mercoledì 19 marzo con un blitz all’alba nella sua abitazione: le accuse nei suoi confronti sono di appropriazione indebita, corruzione, frode aggravata, acquisizione illecita di dati personali e manipolazione di appalti pubblici, oltre che di legami col PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan che a inizio marzo aveva annunciato il cessate il fuoco con lo stato turco.

Accuse pretestuose e politicamente motivate, utilizzate da Erdogan per mettere fuori gioco il suo principale oppositore, sindaco di Istanbul dal 2019 e rieletto lo scorso anno nonostante una feroce campagna di stampa contro di lui da parte dei media vicini al presidente.

Domenica un tribunale di Istanbul ha confermato la sua detenzione in carcere, e il ministero dell’Interno turco lo ha sospeso dal suo incarico di sindaco: migliaia di persone si sono quindi riunite, ormai per il quinto giorno consecutivo e sfidando la repressione della polizia, per protestare contro l’arresto.

Le proteste pro-Imamoglu si sono tenute in 55 delle 81 province turche, in pratica oltre due terzi del Paese La polizia ha utilizzato cannoni ad acqua e proiettili di gomma contro la folla e in cinque giorni sono state arrestate circa 700 persone: si tratta delle più grandi manifestazioni di piazza nel Paese dal 2013, quelle note per l’occupazione di Gezi Park e di piazza Taksim ad Istanbul contro il governo di Erdogan, all’epoca primo ministro.

Le piazza per Imamoglu confermano che il sostegno al sindaco di Istanbul è fortissimo, ma ulteriore spinta al leader del Partito popolare repubblicano è arrivata anche dall’esito delle primarie del movimento tenute domenica, col sindaco in arresto. Quasi 15 milioni di persone hanno votato per lui alle primarie del CHP, consultazioni in cui Imamoglu era l’unico candidato: il riconoscimento di una leadership che ora deve fare i conti con la giustizia turca.

Un Paese dove lo scivolamento verso l’autocrazia si fa sempre più ripido, così come la “mordacchia” alla libera informazione. Il sindacato dei giornalisti turco Disk Basin Is ha denunciato che nove reporter che hanno seguito le proteste di Istanbul per l’arresto del sindaco Imamoglu sono stati messi in custodia durante retate all’alba nelle loro abitazioni da parte della polizia. Si tratta, secondo il sindacato, di Onur Tosun dell’emittente Now, il fotoreporter Bulent Kilic, la giornalista Zeynep Kuray, il reporter di Afp Yasin Akgul, il giornalista Hayri Tunc, il fotoreporter della municipalità di Istanbul Kurtulus Ari, il reporter del portale Sendika, Zisan Gur, il fotoreporter Murat Kocabas, il giornalista Gokhan Kam e Baris Ince di BirGun.

di: Redazione - 24 Marzo 2025

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